domenica 13 maggio 2018

I Fondi Pensione


I fondi pensione sono organismi di investimento collettivo del risparmio introdotti in Italia dal dlgs. 124/1993 e dalle leggi n. 449/1997 e 144/1999, un complesso di disposizioni che hanno radicalmente modificato il sistema previdenziale italiano, un tempo di natura esclusivamente pubblica, arricchendolo di elementi tipici dei sistemi pensionistici privati di origine anglosassone.

La normativa nazionale distingue tra fondi pensione negoziali (o chiusi), previsti per particolari categorie professionali, e fondi pensione aperti:

- i fondi pensione chiusi sono istituiti grazie ad un accordo collettivo o aziendale o di categoria o tramite un accordo tra lavoratori autonomi o tra liberi professionisti, promosso dalle rispettive associazioni di categoria.
Ad essi possono aderire esclusivamente coloro che esercitino una determinata attività di lavoro subordinato o di lavoro autonomo o di impresa e siano iscritti a una forma di previdenza di tipo obbligatorio.
Tramite una convenzione la gestione del fondo (la gestione tecnica dei mezzi finanziari raccolti) viene poi delegata ad un’istituzione (banca, SIM, SGR, compagnia di assicurazione);

fondi pensione aperti, previa specifica autorizzazione rilasciata dalla Commissione di Vigilanza per i Fondi Pensione (COVIP) possono essere invece costituiti da enti gestori di previdenza obbligatoria, compagnie di assicurazione e SGR, SIM, banche o imprese di investimento comunitarie.
Alla COVIP spetta l'attività di vigilanza sui fondi pensione al fine di perseguire la corretta e trasparente amministrazione e gestione degli stessi per la loro collocazione tra i sistemi di previdenza complementare.
Sui gestori restano invece i poteri di controllo delle rispettive autorità di vigilanza (Consob, Banca d’Italia, IVASS)
Ad essi possono aderire tutti coloro che desiderano seguire i programmi di risparmio previdenziale di tipo individuale proposti, indipendentemente dalla posizione contributiva detenuta.

lunedì 7 maggio 2018

I Fondi Immobiliari



I fondi comuni di investimento immobiliari consentono all’investitore di trasformare investimenti immobiliari, per loro natura non prontamente liquidabili come quelli mobiliari, in quote di attività finanziarie con cui generare liquidità senza dover acquistare direttamente un immobile.

Introdotti in Italia con la Legge del 21/01/1994 n. 86 e profondamente ridisciplinati dal D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 “Testo Unico della Finanza” (TUF), prima, e dalla successiva fitta produzione normativa (nazionale, comunitaria e provvedimenti di Bankitalia e Consob) in materia, questi fondi, grazie alla loro capacità di conservare valore con il trascorrere del tempo, rappresentano un’importante alternativa agli investimenti più tradizionali, soprattutto in quelle fasi di mercato in cui i tassi d’interesse fanno registrare un andamento (al ribasso) tale da rendere più appetibile il “mattone”.

Caratteristiche. I fondi immobiliari sono fondi comuni di investimento che investono il patrimonio in misura non inferiore ai due terzi in beni immobili, diritti reali immobiliari e partecipazioni in società immobiliari.
Sono fondi chiusi, prevedono cioè un diritto al rimborso della quota sottoscritta solo ad una data scadenza, anche se con il DL 351/2001 e il DM n. 47 del 2003 è stata introdotta la possibilità di emissioni successive di quote e di rimborsi anticipati per aumentare la loro liquidabilità.

venerdì 4 maggio 2018

Gli ETF (Exchange Traded Fund)

Gli ETF o Exchange Traded Fund sono una particolare tipologia di fondi d’investimento o Sicav caratterizzati principalmente dal fatto di essere negoziati in Borsa come delle comuni azioni e di perseguire come unico obiettivo d’investimento quello di replicare l’indice al quale si riferiscono (benchmark) mediante una gestione totalmente passiva.

Essi, sintetizzando le caratterisriche tipiche di un fondo o di un’azione, consentono agli investitori di sfruttare i tratti essenziali di entrambi gli strumenti, quali la diversificazione e la riduzione del rischio, proprie dei fondi, e la flessibilità e la trasparenza informativa della negoziazione in tempo reale, come per le azioni.
Gli ETF permettono inoltre di prendere posizione sul mercato di riferimento con una sola operazione di acquisto (o vendita), beneficiare di proventi periodici, poichè i dividendi o gli interessi che il fondo incassa grazie ai titoli detenuti nel proprio patrimonio, oltre i proventi del loro reinvestimento, possono essere distribuiti periodicamente agli investitori o capitalizzati stabilmente nel patrimonio dello stesso fondo, ridurre i costi di gestione di un portafoglio e ridurre il rischio emittente. Essi sono infatti, a seconda dello strumento, Fondi Comuni di Investimento o Sicav e, come tutti gli OICR, hanno quindi un patrimonio separato rispetto a quello delle società che si occupano delle attività di costituzione, gestione, amministrazione e marketing: non sono, dunque, esposti al rischio di insolvenza, nemmeno in caso di fallimento delle società coinvolte.