venerdì 2 marzo 2018

Le imprese di investimento comunitarie e extracomunitarie

Per imprese di investimento comunitarie si intendono quei soggetti, diversi dalle banche, aventi sede legale in uno Stato comunitario, diverso dall'Italia, a cui è riservato, insieme ad altri soggetti l'esercizio professionale nei confronti del pubblico dei servizi e attività di investimento.

Esse possono svolgere la loro attività in Italia tramite succursale, cioè una sede sprovvista di personalità giuridica dove viene effettuata direttamente, in tutto o in parte, l'attività della banca o in libera prestazione di servizi, vale a dire senza stabilire succursali nel nostro territorio, operando direttamente dal proprio Stato di origine.


Le imprese di investimento comunitarie sono autorizzate nello Stato di appartenenza e possono prestare servizi di investimento in Italia a seguito di una semplice comunicazione alla Banca d'Italia da parte della Consob: in base al principio del mutuo riconoscimento, infatti, l'operatività in Italia in regime di libera prestazione di servizi è sottoposta esclusivamente alla vigilanza dell'Autorità del Paese di origine.

Nel caso in cui, invece, un’impresa di investimento comunitaria operi in Italia attraverso una succursale, il controllo sul rispetto delle regole di condotta dell'attività svolta dalla succursale italiana spetta alla Consob, mentre la vigilanza sui profili organizzativi e prudenziali, oltre l'attivazione di eventuali provvedimenti cautelari e sanzionatori sull'impresa di investimento comunitaria che opera in Italia mediante succursale, restano in capo alla sola Autorità del Paese di origine.

Le imprese di investimento extracomunitarie sono quei soggetti, diversi dalle banche, autorizzati a svolgere servizi o attività di investimento, aventi sede legale in uno Stato extracomunitario.
Ad esse non si applica il principio del mutuo riconoscimento delle autorizzazioni previsto in ambito comunitario: per operare in Italia devono quindi essere in possesso di un’autorizzazione rilasciata dalla Consob, sentita la Banca d'Italia.

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