lunedì 12 dicembre 2016

Natale 2016: le mie letture da caminetto


Festività e ferie sono quelle occasioni in vista delle quali si fantastica, tra le tante cose, sulle letture da fare, con il rischio di stilare liste immense e procurarci quantitativi di libri che nemmeno in un semestre riusciremmo a fare fuori.
Purtroppo non sono immune da questa complessa sindrome, che credo, anzi, si sia aggravata da quando ho preso la pessima abitudine di staccarmi per molto tempo dalla lettura per riprendere a farlo poi in modo quasi traumatico, ma quest’anno mi sono davvero contenuto.
Resomi conto di essere ben avviato a terminare l’intramontabile “I Fratelli Karamazov”, cominciato a leggere a gennaio e interrotto a più riprese per altri testi, ho preso in mano “Cowboys & Indians” di Joseph O’Connor, romanzo acquistato online due anni fa e mai letto. O meglio, iniziato e sospeso dopo sei pagine (dentro c’ho trovato il segnalibro utilizzato all’epoca) e mai ripreso perché presumo in cerca di altre tipologie di letture quando ne ho avuto l’opportunità.  
Cowboys & Indians è il romanzo d’esordio di Joseph O’Connor, fratello della musicista Sinèad, autore de “Il rappresentante”, che ho letto con grande piacere molti anni fa, e di “Stella di mare”, il cui successo lo ha imposto all’estero come uno degli scrittori irlandesi contemporanei più influenti. “Eddie ha vent'anni, una maestosa cresta da mohicano e un'inattaccabile fiducia nelle proprie capacità. Punk della prima e dell'ultima ora, sbarca a Londra in cerca di fortuna dalla Dublino middle class, forte di un sedicente talento musicale e di una sfrontata egolatria. Comincia cosí una stralunata educazione sentimentale tra bevute colossali e fidanzate neurolabili, in una Londra caotica e decrepita che nemmeno si accorge di lui. Tra una disillusione e una sconfitta Eddie andrà avanti macinando un eccesso dietro l'altro senza che la benché minima consapevoleza riesca a scalfirlo” (einaudi.it).
Con il romanzo di O’Connor nello zainetto ci sono finiti i primi due numeri di Tokyo Ghoul e la prima ristampa di Soil, entrambi acquistati recentemente online a seguito di una dura selezione tra alcuni fumetti e manga che cercavo da un po’ di tempo.
Tokyo Ghoul è un manga di grande successo scritto e disegnato da Sui Ishida, pubblicato in serie sulla rivista Weekly Young Jump da settembre 2011 a settembre 2014 e, sull’onda del successo riscontrato, adattato anche in formato anime, andato in onda in Giappone da luglio a settembre 2014.
La storia segue quella del protagonista, Ken Kaneki, studente universitario appassionato di lettura che segue Rize, affascinante coetanea conosciuta in un bar, in un luogo isolato dove viene ferito gravemente dalla stessa, in realtà un ghoul, mostro che può mangiare soltanto carne umana, che, prima di poterlo divorare, muore colpita da una serie di travi d’acciaio precipitate da un edificio in costruzione alle loro spalle. Ken, trasportato d’urgenza in un ospedale, viene salvato da un disperato tentativo di trapianto di organi da parte del chirurgo che lo soccorre che, senza autorizzazione alcuna, li prende proprio dal corpo di Rize. Scoprirà presto di essere diventato anch’egli un ghoul, anzi mezzo ghoul e mezzo umano, e che questi mostri infestano Tokyo cacciando gli umani ognuno del proprio territorio.
Tra il recupero di idee passate (anche cinemtografiche), trovate fantasy e tratti horror, la storia sembra promettere bene.
Nello zainetto c’è finito anche la raccolta n.1 di Soil, manga scritto e realizzato da Atsushi Kaneko e distribuito in Italia da Panini Comics. Si tratta di un giallo che spazia tra il soprannaturale ed il poliziesco tradizionale e si sviluppa sulle indagini condotte dai detective Yokoi e Onoda sulla misteriosa scomparsa di una famiglia nella perfetta cittadina che da’ il nome alla saga.  
Un fumetto (2004) di notevole successo che ha ispirato anche un dorama trasmesso in Giappone dal 5 marzo al 23 aprile 2010.

E magari al ritorno di ricorderò anche di recuperare “Non ora, non qui”. L’ho visto a casa dei miei in estate ed ero curioso di riprenderlo, ormai ingiallito, dopo averlo abbandonato almeno 14 anni fa (prezzo in lire ed euro). Si tratta del primo libro di un acerbo, ma già sontuoso artista della parola, Erri De Luca, con cui rievoca la sua infanzia trascorsa a Napoli. Potere alle parole.

sabato 3 dicembre 2016

Consob: arriva l'arbitro finanziario


Dopo quello bancario arriva l’arbitro finanziario.  
Istituito dalla Consob lo scorso 3 giugno sulla base della delibera n.19602 del 4 maggio 2016, l'Arbitro per le Controversie Finanziarie (ACF) si occuperà di risolvere in via extragiudiziale i contenziosi tra chi investe e gli intermediari su dossier fino a 500mila euro con profili di inadeguatezza nei servizi.
Il nuovo sistema di risoluzione extragiudiziale si caratterizza per l'adesione obbligatoria degli intermediari e per la natura decisoria della procedura e tratterà tutto ciò che non riguarda l'operatività degli istituti nei rapporti con i clienti (mutui, conti correnti, carte di credito e debito), che resta a carico della vigilanza creditizia con l'arbitro bancario.  
L'ACF, previsto dalla direttiva Ue 2013/11, spiega la direttiva Consob, è lo strumento più agile per risolvere le controversie “relative alla violazione degli obblighi di informazione, diligenza, correttezza e trasparenza cui sono tenuti gli intermediari nei loro rapporti con gli investitori nella prestazione dei servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio" in tempi inferiori a 180 giorni (90 giorni dal completamento del fascicolo) e senza vie legali.   L'accesso all'Arbitro, cui "potranno essere presentate anche controversie che riguardano i gestori dei portali di equity crowdfunding”, è del tutto gratuito per l'investitore e la sua piena operatività, stabilita con la delibera n°19783 dello scorso 23 novembre, partirà dal 9 gennaio.