sabato 14 dicembre 2019

Liquidità e Ue: cosa sono gli eurobond e perchè non sono mai partiti


Si discute di Eurobond dal lontano 2011, quando la crisi dei debiti sovrani scoppiata sull’onda del crack Lehman Brothers stava assumendo dimensioni serie e connotati drammatici per l’economia della vecchia Europa e la tenuta dei Paesi dai conti più barcollanti, e con il prolungarsi del dibattito comunitario sul Mes sono ritornati in auge come e, forse, più di allora: ma cosa sono e perchè dividono così tanto i vari membri dell’Unione?

Gli Eurobond altro non sono che titoli di debito, obbligazioni del debito pubblico dei Paesi facenti parte dell’eurozona, da emettere attraverso un’apposita agenzia dell’Unione europea, la cui solvibilità sarebbe garantita congiuntamente da tutti gli Stati membri mediante l’intervento della Banca europea degli investimenti (Bei) o di altro istituto di credito, purchè non sia la Bce, e i cui oneri verrebbero condivisi tra tutti i soggetti (mutualizzazione).

In altri termini, gli E-bond rappresenterebbero un potenziale meccanismo solidale di distribuzione del debito su base europea la cui solvibilità sarebbe garantita dall’insieme dei membri dell’Ue anche nel caso in cui un singolo Stato non riuscisse a ripagare il suo debito.

domenica 1 dicembre 2019

Fondo salva-Stati: cos’è il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) e come funziona


Il Meccanismo Europeo di Stabilità (MES) è un organismo internazionale a carattere regionale nato come fondo monetario europeo per garantire la stabilità finanziaria dell’eurozona.

Istituito con le modifiche apportate all’art. 113 del Trattato di Lisbona deliberate dal Parlamento europeo il 23 marzo 2011 e ratificate dal Consiglio il 25 marzo 2011, è il Fondo salva-Stati cui compete sostenere i Paesi membri che versano in situazioni di crisi e potenziale default in sostituzione del Fondo europeo di stabilità finanziaria e del Meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria.

La sua entrata in vigore, prevista inizialmente per la metà del 2013, è stata anticipata dal Consiglio europeo del 9 dicembre 2011 al luglio del 2012 a causa dell’aggravarsi della crisi dei debiti sovrani e il sempre più acutizzarsi del rischio default delle economie periferiche dell’Unione.
Le disponibilità monetarie alla sua entrata in vigore ammontavana a 650 miliardi di euro, compresisi dei quasi 300 miliardi residui dai fondi temporanei istituiti per salvare dall’insolvenza Irlanda e Portogallo.

In realtà, tuttavia, l’attuazione della riforma è rimasta sospesa per quasi due mesi in attesa della pronuncia della corte costituzionale della Germania sulla compatibilità del MES con l’ordinamento tedesco.
Nodo sciolto il 12 settembre 2012 con la richiesta da parte della corte dell’introduzione di alcune limitazioni atte ad eliminare i contrasti tra il nuovo organismo e l’ordinamento costituzionale della locomotiva d’Europa.