mercoledì 23 agosto 2017

Alleanza Walmart-Google: parte la sfida ad Amazon

Intesa tra il gigante dei supermercati e Mountain View <<per permettere la vendita di articoli con ordini vocali attraverso Google Assistant>>. Ad annunciarlo sul suo blog pochi giorni fa Marc Lore, numero uno dell’area di vendite online di Walmart, e la sfida al re dell’e-commerce sembra essere partita.
<< A partire da fine settembre – ha scritto il presidente dell’area e-commerce di Walmart -,  lavoreremo con Google per offrire centinaia di migliaia di articoli con ordini vocali tramite Google Assistant>>, dando vita alla <<più grande offerta di distribuzione disponibile sulla piattaforma>>.
Walmart Stores Inc è il più grande rivenditore al dettaglio al mondo, prima multinazionale per fatturato e numero di dipendenti su scala globale e maggiore catena presente nel canale della grande distribuzione.
Lo scorso anno, sempre ad agosto, l’azienda Usa fondata nel 1962 da Sam Walton e oggi di proprietà degli eredi aveva annunciato un accordo per l’acquisizione di Jet.com, piattaforma di commercio online, per 3,3 miliardi di dollari, decidendo di tenere separati i due marchi Walmart e Jet.

Con l’accordo con Big G Walmart si integrerà con Google Express, il servizio di e-commerce di Google che permette già di ordinare prodotti di varie marche molto diffuse e radicate negli Stati Uniti (e non solo).

lunedì 21 agosto 2017

Amazon punta ad un maxi polo nella bergamasca

potrebbe essere amazon l'acquirente dell'ex area Eni di Casirate
Amazon sembrerebbe interessata all’ex area Eni di Casirate, nella Bassa bergamasca. A renderlo noto iieri il Giornale di Treviglio, il cui articolo è stato ripreso dalle principali testate locali.
<<Non abbiamo idea di chi sia l’utente finale – ha spiegato il vicesindaco Manuel Calvi al giornale –, ma l’11 agosto, attraverso lo sportello telematico, è arrivata in Comune la richiesta di permesso di costruire da parte di Digitec, il nostro interlocutore. La pratica verrà vagliata nelle prossime settimane dal nostro ufficio Tecnico. Di fatto l’area ex Eni e un zona industriale, bonificata da tempo, e sulla quale nel Pgt è previsto un Piano integrato di intervento. Un insediamento in quella zona lo vediamo positivamente perché non comporta nessun nuovo consumo di suolo agricolo, già particolarmente penalizzato con l’arrivo di Brebemi e della bretella di collegamento. Se dovesse sorgere un polo di Amazon, leader mondiale nel commercio digitale, ritengo sia una cosa positiva per due ragioni: porterà oneri alle casse del Comune e, speriamo, creerà nuova occupazione sul territorio in un periodo che resta ancora segnato dalla crisi economica>>.
Il polo di Amazon dovrebbe nascere sull’ex area industriale dell’Eni di Casirate, terreni dove negli anni ’70 furono installati quattro pozzi per estrarre metano e petrolio.  
Il giacimento, che, ai tempi, non evitò di sollevare scalpore in Italia, ebbe vita breve e nel 1992 i pozzi vennero chiusi. L’area venne poi bonificata e la parte più grossa, 120mila metri quadrati circa, ceduta alla Digitec, la società del gruppo trevigliese Tecnostrade, e da quest'ultima messa sul mercato.
Fino ad ora nessun compratore si era fatto avanti.
Ora, secondo il Giornale di Treviglio, potrebbe diventare un maxi polo di smistamento degli acquisti on line attorno ad un capannone di ultima generazione da 40mila metri quadrati che, a fronte di un investimento di 80 milioni di euro, potrebbe dare vita a 400 posti di lavoro e valorizzare la tanto bistrattata (e cara) Brebemi.  

mercoledì 16 agosto 2017

e-commerce: Alibaba continua a mietere record

crescono le attività non tradizionali dell'e-commerce

Ricavi in aumento e titolo visto in crescita esponenziale per Alibaba.
Nel secondo trimestre 2017  il gruppo guidato da Jack Ma ha fatto registrare ricavi in aumento del 56% a 50,2 miliardi di yuan (7,4 miliardi di dollari) e utile netto a 14,03 miliardi di yuan ( 2,07 miliardi di dollari).
La più importante fonte di entrate del colosso cinese resta comunque il commercio elettronico, con ricavi su del 58% a 43 miliardi di yuan (6,3 miliardi di dollari), ma comincia a crescere anche il cloud computing.
Il fatturato dei servizi cloud sono infatti aumentati del 96% su base annua a 2,4 miliardi di yuan (359 milioni di dollari), mentre i clienti a pagamento hanno superato per la prima volta la soglia di un milione (+137mila utenti rispetto al trimestre precedente).  
Tuttavia il business ha registrato una perdita di circa 78 milioni di dollari: poco soddisfacenti i conti della divisione media, che offre servizi simili alla piattaforma Netflix, che ha segnato un incremento del 30% (602 milioni di dollari), più basso rispetto ai dati rilevati nei trimestri precedenti.

Per gli analisti il titolo di Aibaba è comunque sottovalutato: gli esperti le azioni del gigante asiatico del commercio elettronico potrebbero vedere un rialzo fino al 34% rispetto ai valori di inizio agosto ($163.92). Alla base delle previsioni più che positive sul titolo c’è stata proprio la conferma, sulla base dei dati trimestrali, dell’espansione positiva delle attività non rientranti nel settore tradizionale dell’e-commerce.

sabato 12 agosto 2017

e-commerce: vola l’export del made in Italy

export e-commerce trainato dall'agroalimentare

L’export del made in Italy vola. Soprattutto se guardiamo al settore agro-alimentare, da sempre comparto trainante della nostra economia all’estero, la continua crescita dei dati è confermata dai dati comunicati dall’Istat: secondo le ultime rilevazioni, i primi sei mesi del 2017 hanno fatto registrare un aumento delle esportazioni del 10,9%, battendo il record del 2016 anche per quanto riguarda il fatturato, in precedenza intorno ai 38 miliardi di euro.

Indispensabile per il boom dei prodotti made in Italy all’estero Internet. Il commercio elettronico ha infatti consentito di mettere in piedi diverse campagne di marketing online raggirando barriere geografiche e l’impennata dei costi che avrebbe comportato il ricorso ai classici canali promozionali.
Gli acquisti online sono, inoltre, molto semplici da effettuare anche dall’estero, aspetto quest’ultimo che non può che far lievitare ancor più l’apprezzamento del made in Italy oltre le naturali frontiere del Paese.

domenica 6 agosto 2017

CM0102: Avellino 2016-2017, obiettivo salvezza


L’Avellino (meglio, l’Unione Sportiva Avellino 1912) 2016-2017 che mi ritrovo a gestire è quella aggiornata ad ottobre 2016 (grazie ai data updates reperibili qui), guidata da Domenico Toscano, prima, e, nel girone di ritorno, da Walter Novellino, che chiuderà il campionato al 14esimo posto in classifica.
Subentro fin di primi di luglio a Toscano e ricevo la consueta comunicazione di inizi lavori dalla società, che, nello specifico, mi richiede di lottare per la salvezza, specificandomi la somma (striminzita) destinata al mercato dei trasferimenti. Fisso un’amichevole con l’Agropoli tra i tre incontri d’agosto del girone di Coppa Italia nel quale siamo stati sorteggiati e organizzo gli allenamenti cercando di individuare il modulo e gli accorgimenti che meglio mi possano permettere di schierare i calciatori che ho trovato in squadra inquadrati come titolari o, comunque, meglio dotati calcisticamente e impostando fin da subito dei criteri di ricerca giocatori sul mercato, soprattutto lato difesa e centrocampo (che vedevo molto “leggeri”).

L’organico dell’U.S. Avellino 1912, aggiornato ad ottobre, dunque a chiusura mercato, è quello ufficiale, reperibile anche online sui siti che si occupano di calcio.
Portieri Pierluigi Frattali, ex Cosenza ed oggi al Parma, punto fermo della squadra, il serbo Boris Radunović, in prestito dall’Atalanta ed oggi alla Salernitana, e, in prestito dal Bari ed oggi al Sudtirol – Alto Adige, Daniel Offredi.
In difesa l’uruguaiano Alejandro González, destro/centrale, in prestito dalla Ternana via Verona, lo svizzero naturalizzato albanese Berat Ridvan Djimsiti, centrale, in prestito dall’Atalanta, Marco Migliorini, centrale, il ghanese Isaac Donkor, sinistro/centrale in prestito dal Bari via Inter e oggi al Cesena, Patrick Asmah, sinistro/centrale, anch’egli in prestito con diritto di riscatto (e contro-riscatto) dagli orobici, Layousse Diallo, centrale, dalla Fiorentina a titolo definitivo, Maxime Giron, sinistro, e Simone Petricciuolo, destro, entrambi di ritorno per fine prestito dal Melfi, e qualche giovane da tener d’occhio come il difensore centrale/mediano Giannis Asvestopoulos, giovanissima promessa greca riscattata (a titolo gratuito) dalle giovanili del Varese (ed oggi in forza al Lugano U21).
Per il centrocampo l’ex Brescia e Slovan Bratislava Richard Lašík, difensore/centrocampista centrale/destro arrivato (fine contratto)  all’Avellino dopo aver giocato nelle nazionali slovacche giovanili, in quella maggiore, nella nostra serie B e anche in Europa League, l’ala sinistra Soufiane Bidaoui, talentuoso marocchino nato in Belgio e svincolatosi dal Parma dopo aver giocato in prestito al Crotone e al Latina, Angelo D'Angelo, centrale “storico” del club e capitano, unico tesserato dei lupi ad aver giocato in tutte le categorie in cui, complice il fallimento della vecchia Avellino Calcio, la squadra aveva militato dal 2009 in poi, il bresciano Fabrizio Paghera, mediano, William Jidayi, difensore/centrocampista centrale con una lunga militanza nella serie cadetta tra Sassuolo e Juve Stabia e tantissime partite anche nelle serie inferiori, il promettente regista/incontrista belga di origini congolesi Stephane Omeonga, l’ala destra Idrissa Camará, guineense prelevato dalla Correggese, Daniele Verde, trequartista destro/centrale-ala  in prestito dal Pescara via Roma, Salvatore Molina, ala destra in prestito dall’Atalanta, Davide Gavazzi, centrocampista/trequartista destro/centrale scuola Milan con una lunga militanza nel Vicenza e, in prestito dalla Samp, a Terni, Alessandro Sbaffo, trequartista/mezzala cresciuto nelle giovanili del Chievo e in prestito, tra le tante compagini, anche all’Avellino un paio di anni prima del mio arrivo, Niccolò Belloni, centrocampista destro in prestito dalla Ternana via Inter, e Luca Crecco, fluidificante/centrocampista di sinistra in prestito dalla Lazio.
In attacco Luigi Castaldo, punta 34enne, campano e bandiera della squadra, forte dal punto di vista fisico e tecnico e, all’occorrenza, grande opportunista, Matteo Ardemagni, attaccante/punta centrale scuola Milan e tantissime partite in prestito tra serie C e B, arrivato dall’Atalanta (che lo aveva acquistato nel 2010 dal Cittadella per 3,80 mln) a contratto scaduto dopo aver giocato l’anno prima a Perugia in prestito, Andrea Arrighini, punta centrale, rientrato dal prestito al Cosenza, Benjamin Mokulu Tembé, attaccante potente belga di origini congolesi (come Omeonga) con un importante passato tra campionati, coppe nazionali ed Europa League tra Lokeren e Malines, Mohamed Soumaré, seconda punta belga di origini guineense e un passato nelle giovanili dell'Anderlecht, di ritorno dal Melfi, dove era stato in prestito il campionato precedente con Petricciuolo e Giron, e Umberto Eusepi, in prestito dal Pisa.

Riflessioni (pippe a posteriori). L’organico è di tutto rispetto e sulla carta la salvezza richiestami dalla società non sembra un’impresa di quelle ardue.
Certo, si tratta di un gruppo di calciatori messi insieme a colpi di prestiti e ingaggi a parametro zero, e chi ha operato sul mercato per riuscirci è stato bravo: la priorità diventa dunque quella di creare una squadra. E farlo nel più breve tempo possibile e nella consapevolezza che c'è da mettere mano su centrocampo e difesa, magari ricorrendo ancora al mercato con quei pochissimi soldi messimi a disposizione (e prima che si esauriscano per coprire le spese correnti).

Senza dimenticare che tre portieri sono pochi e un quarto, almeno per completare la rosa, andrebbe reclutato (Tommaso Bianco si è svincolato a scadenza contratto), terzini veri e propri di proprietà della squadra non ce ne sono.
I più accreditati a giocare sulle fasce in difesa sarebbero Donkor e González, ma quest’ultimo anche il più idoneo a giocare nel ruolo di difensore centrale (per doti fisiche, capacità di marcare l’avversario, senso della posizione e del gioco di squadra) e anche Donkor sembra, comunque, più un vero e proprio marcatore che il terzino sinistro di cui avremmo bisogno.
Giron e Petricciuolo presentano doti da “fluidificanti leggeri”, magari da far giocare qualche metro più avanti la linea difensiva, ma in quest’ottica Lašík, a destra, e il giovanissimo Crecco, a sinistra, mi sembrano più gettonati. Ma giocando con due fluidificanti larghi dovrei anche prendere in seria considerazione una riconversione di ruolo per Soufiane Bidaoui da ala a terzino alto: come rinunciare al tesserato più dotato dal punto di vista tecnico e riconosciuto dai compagni come "elemento essenziale della squadra" già durante le prime sedute di allenamento?

A centrocampo non vedo un vero centrocampista difensivo, D’Angelo, il capitano, è un perno della squadra, ma, per doti fisiche, capacità difensive e visione di gioco, c'è bisogno almeno di un altro centrocampista, e molto diverso da lui. Jidayi, almeno per doti fisiche e difensive, potrebbe forse rimediare in parte al significativo vuoto in questa parte del campo, il giovanissimo Omeonga, tra l’incontrista e il regista, pare avere tutte la caratteristiche che manca agli altri due ma non ha ancora maturato quelle caratteristiche fisico-atletiche per diventare un punto fermo della squadra e Paghera pare non possedere le qualità per vestire la maglia da titolare. Salvo un impiego alternato degli ultimi tre accanto a D’Angelo o di uno dei trequartisti sull’asse mediana, e con l’auspicio che il capitano non avesse mai un raffreddore (figurarsi un infortunio), devo trovare un altro uomo, e di peso, altrimenti quel “lottare per evitare la retrocessione” fissato come obiettivo dalla società potrebbe acquisire un significato molto più profondo.

In attacco siamo, invece, ben ferrati.
Castaldo è una garanzia, anche se l’anagrafe non spinge a credere di poterlo impiegare per un'intera stagione (e marcando gli avversari per l’intera partita, cosa che richiedevo anche agli attaccanti - una variante rispetto alle impostazioni tattiche di base in fatto di marcature).
Ardemagni, gran protagonista del ritorno del Perugia tra i professionisti, ha tutti i requisiti per diventare il riferimento principale del vertice alto della squadra (e di fare reparto da solo). Da quello che vedo analizzando i suoi valori tecnici e, soprattutto, fisici, va messo in forma nel più breve tempo possibile. Arrighini lo teniamo soltanto se decido di giocare con due punte avanzate, altrimenti proverò a venderlo o a farlo giocare in prestito. Benjamin Mokulu è potenzialmente adatto sia a ricoprire il ruolo di prima punta, sia a giocare seconda punta o sulla trequarti con il compito di sfondare al centro e fare da collante tra il centrocampo e l’attacco. Soumaré, giovanissima seconda punta, lo diamo di nuovo in prestito e in caso di impiego di Tembé in quel ruolo, toccherà a Verde dargli il cambio.

I dubbi sul modulo da adottare sono, di conseguenza, tanti.
Vistio il numero dei centrocampisti offensivi laterali in squadra, 4-4-2 o 4-4-1-1?

E preso atto della vulnerabilità della difesa e, soprattutto, del centrocampo, oltre che della versatilità di alcuni dei giocatori meglio dotati tecnicamente (come Tembé, Gavazzi e i tanti avuti in prestito), 3-5-2, 5-3-2 o 5-3-1-1?

E con tanti elementi che nemmeno una partita in spiaggia avevano mai giocato assieme prima di quest'estate, rinuncio ad un modulo ferreo per variare spesso lo schieramento in campo o ne impongo subito uno in modo da dare ad ognuno dei riferimenti minimi, sia in fatto di posizione in campo, sia per gli atteggiamenti da assumere a seconda delle situazioni di gioco?

Intanto, impostati gli allenamenti specifici che sono solito adottare in ogni mia "esperienza di lavoro” e fissata un’amichevole estiva con l’Agropoli (l’inizio della Coppa Italia già durante la settimana di Ferragosto non mi consente di organizzare una serie di partite preparatorie), ai primi di Agosto vendo Arrighini al Bassano in cambio di un po’ liquidità e lo scambio con il terzino fluidificante sinistro Nicola Bizzotto e pochi giorni dopo, dalla lista gratuita, ingaggio Andrei Vastag, giovanissimo centrocampista rumeno transitato anche per le rappresentative giovanili della Dinamo Bucarest e della nazionale,

Bizzotto e Vastag restano gli unici che accettano la nostra offerta. Da quei pochi giocatori ancora liberi sul mercato contattati ricevo secchi rifiuti, o perché non intenzionati a trasferirsi all’Avellino (e/o ad Avellino), o per le nette distanze tra l’ingaggio richiesto e quello che posso azzardare.
Non esito, comunque, a dare l’incarico di cercare giovani promesse ad uno degli osservatori. L’idea di poter trovare qualcuno su cui contare già a breve, ma soprattutto per il medio-lungo periodo, non mi dispiace affatto. (continua)