sabato 25 maggio 2019

Derivati finanziari: il forward

Il forward è un contratto a termine con il quale le controparti si accordano per scambiarsi una certa quantità di attività ad una scadenza futura e ad un prezzo di consegna (forward price) prefissati.
Il contratto può perfezionarsi con la compravendita effettiva del sottostante o con il pagamento della differenza tra il forward price e il prezzo corrente (o spot) alla scadenza.

I forward sono negoziati in mercati over the counter: le parti possono, in astratto, negoziare scadenza, importo e modalità di regolamento.
Ma come accade su molti mercati OTC, il grado di informatizzazione raggiunto, la frequenza e la dimensione degli scambi e i volumi di denaro tradato rendono ormai anche gli strumenti negoziati over the counter pressoché standardizzati.

lunedì 13 maggio 2019

Lo stock index future

Lo stock index future è un contratto con il quale il possessore si obbliga a comprare o vendere ad una data scadenza un indice di borsa ad un prezzo prefissato.

Il mercato di questi financial futures funziona come i precedenti (e quello dei futures in generale), ma, non essendo sempre possibile costruire un portafoglio di titoli rappresentativo di un indice, alla scadenza di uno stock index future non si procede alla consegna del paniere sottostante bensì alla liquidazione delle posizioni per contanti.

domenica 12 maggio 2019

Il currency future

Il currency future è un contratto con il quale i contraenti si impegnano a consegnare, o ricevere, a termine un certo quantitativo di valuta ad un tasso di cambio prefissato.

L’importanza di copertura sulle transazioni in valuta estera rende questo mercato particolarmente importante per gestori di portafoglio, aziende e, visto l’elevato numero di partecipanti e la possibilità di forti guadagni sulle oscillazioni dei cambi grazie alla leva finanziaria, speculatori.



sabato 11 maggio 2019

L'interest rate future

L’interest rate future è un financial future il cui sottostante è rappresentato da un tasso d’interesse.
Con esso i contraenti si impegnano a consegnare, o ricevere, uno strumento finanziario rappresentato da time deposit, titoli di Stato o altre attività finanziarie.

Le due classi principali di questo strumento sono: gli interest rate futures di breve periodo, il cui sottostante ha una scadenza inferiore all’anno (spesso tassi interbancari a tre mesi) e gli interest rate futures di lungo termine, il cui sottostante (bond governativi, ad esempio), viceversa, ha scadenza superiore all’anno.

domenica 5 maggio 2019

Come si determina il prezzo di un future

La determinazione del prezzo di un future si basa sul principio di non arbitraggio.
Per esso, in una situazione di equilibrio, il profitto determinato da un’operazione finanziaria a rischio zero deve essere nullo.
Nel caso di un contratto future, dunque, il suo prezzo è determinato correttamente quando non è possibile ricavare un profitto né da operazioni sul mercato a pronti né su quello a termine.

Ipotizzando un sottostante che non produce reddito a scadenza (un’azione senza dividendi o un titolo zero coupon, ad esempio), l’acquisto a pronti di questo prendendo a prestito la somme e di operare in un mercato efficiente, dunque privo di margini per operazioni di arbitraggio, il prezzo d’equilibrio del future, il prezzo cioè a cui vendere il contratto per coprire esattamente i costi, è dato dalla formula:

PFtT = PSt(1+rtT)
dove:

PFtT è la quotazione del future con scadenza T al tempo t;

PSt è il prezzo del titolo al tempo t;

rtT è il tasso di rifinanziamento del periodo.

Nella parte destra dell’equazione i costi dell’operazione, a sinistra i ricavi.