sabato 27 luglio 2019

Ulteriori contratti swap più noti

La grande flessibilità degli swap consente la produzione di numerosissimi contratti di questo tipo.

 Tra i più noti, oltre quelli già citati, ricordiamo:

- gli equity swap, in cui si scambiano i dividendi e guadagni in conto capitale su un indice azionario contro un tasso fisso o variabile;

- gli zero-coupon swap, in cui si scambia un pagamento in un'unica soluzione con un flusso di pagamenti periodici;

- i domestic currency swap, in cui si scambiano due contratti forward su due nozionali di riferimento espressi in valute differenti,definito un tasso di cambio iniziale. Alla scadenza le due controparti si impegnano a scambiare esclusivamente le differenze che si saranno registrate tra il tasso di cambio osservato a tale data e quello definito all'inizio del contratto;

- i basis swap, in cui si scambiano due flussi di pagamento entrambi a tasso variabile;

- i differential swap, in cui un flusso di pagamento a tasso variabile definito in valuta nazionale viene scambiato con un flusso di pagamento a tasso variabile denominato in valuta estera ed entrambi i flussi sono calcolati sullo stesso nozionale in valuta nazionale.

sabato 20 luglio 2019

Gli asset swap

Gli asset swap sono contratti in cui due parti si scambiano pagamenti periodici liquidati in relazione ad un titolo obbligazionario (asset) detenuto da una di esse.
I flussi di cassa sono determinati attraverso l’individuazione di un'obbligazione che, di solito, è a tasso variabile. Chi detiene l'obbligazione può scambiare il tasso variabile correlato ad essa con un tasso fisso.

L'obbligazione sottostante può anche essere a tasso fisso e, in tal caso, il contratto permette di scambiare il tasso fisso con un tasso variabile e viene denominato reverse asset swap. Nella prassi tuttavia questa distinzione terminologica non sempre è adottata, utilizzandosi indifferentemente la dizione asset swap.

Chi detiene l'obbligazione è detto asset swap buyer e corrisponde l'interesse connesso all'obbligazione. Di riflesso, l'asset swap seller riceve l'interesse dell'obbligazione e paga un tasso di natura diversa.
In caso di default del titolo obbligazionario, l'asset swap buyer cesserà di pagare, mentre l'asset swap seller continuerà a corrispondere l'interesse pattuito.

La funzione di questi contratti è quindi quella di scambiare un tasso fisso con un tasso variabile, come per gli IRS, ma in più c’è una copertura contro il rischio di default di una determinata obbligazione.
Anche gli asset swap sono in genere costruiti in modo che il valore del contratto alla data di inizio dello stesso sia nullo.

domenica 14 luglio 2019

I total return swap

I total return swap (TRS) sono contratti in cui una parte (protection buyer) cede alla controparte (protection seller) l'intero profilo di rischio/rendimento di un sottostante (reference asset), a fronte di un flusso di pagamenti periodici.
Questi pagamenti periodici sono in genere un tasso variabile maggiorato di uno spread (TRS spread).

La funzione di tali strumenti è la stessa dei credit default swap, dunque coprire il rischio connesso ad un titolo, ma sono diverse le modalità per conseguirla.


Con il TRS il detentore del titolo non corrisponde un pagamento periodico in cambio della protezione, come per il credit default swap,ma l'intero rendimento del proprio titolo (cedole e aumenti in conto capitale) in cambio di pagamenti periodici, definiti al momento della stipula del contratto, e della compensazione di eventuali perdite in conto capitale sul sottostante, inclusa la perdita estrema in caso di default.
Il possessore del titolo, il protection buyer, è di conseguenza chiamato anche total return seller,mentre il protection seller è denominato anche total return buyer.

sabato 6 luglio 2019

I credit default swap

I credit default swap (CDS) sono contratti in cui un soggetto (protection buyer), a fronte di pagamenti periodici effettuati a favore della controparte (protection seller), si tutela dal rischio di credito associato ad un determinato sottostante, reference asset, che può essere rappresentato da una specifica emissione, da un emittente o da un intero portafoglio di strumenti finanziari.

I rischi coperti dal CDS sono connessi ad alcuni eventi (credit event) indicati nel contratto al cui verificarsi si realizzano dei flussi di pagamento fra le parti.
Questi flussi possono avvenire sulla base di due modalità operative:

- il protection seller corrisponde alla controparte il valore nominale (contrattualmente definito) dello strumento finanziario oggetto del CDS, al netto del valore residuo di mercato dello stesso (recovery value o valore di recupero), e il protection buyer cessa il versamento dei pagamenti periodici (cash settlement);
- il protection seller corrisponde alla controparte il valore nominale dello strumento finanziario oggetto del CDS e il protection buyer, oltre a cessare il versamento dei pagamenti periodici, consegna il reference asset (physical delivery).

Il protection buyer, nella prassi, ha la facoltà di scegliere il reference asset da consegnare tra un paniere di attività individuate nell’ambito del contratto, potendo dunque optare per quello per lui più conveniente (cheapest-to-delivery).