martedì 28 luglio 2015

Mercato Telematico delle Obbligazioni (MOT): i requisiti dei titoli obbligazionari per la quotazione

Ai fini della quotazione delle obbligazioni, abbiamo visto che il prestito deve essere di ammontare pari almeno a 15 milioni di Euro e il rimborso del capitale non può in alcun caso avvenire ad un prezzo inferiore al valore nominale. Borsa Italiana può tuttavia autorizzare un ammontare inferiore ove ritenga che per l'obbligazione oggetto di domanda si formi un mercato sufficiente.
Le obbligazioni, inoltre, devono essere diffuse tra il pubblico o presso investitori istituzionali in misura adeguata secondo Borsa Italiana al fine di soddisfare l'esigenza di un regolare funzionamento del mercato.
Nel caso di obbligazioni strutturate l'emittente deve fornire indicazioni sulle strategie di copertura del rischio, dimostrare la disponibilità nel territorio nazionale delle informazioni sui prezzi delle attività scelte per l'indicizzazione e prevedere un agente per il calcolo. Borsa Italiana richiede inoltre che sia previsto l’apporto di rettifiche in occasione di eventi di natura straordinaria che riguardano l'emittente delle attività finanziarie sottostanti prescelte per l'indicizzazione.

venerdì 24 luglio 2015

Mercato Telematico della Obbligazioni (MOT): quotazione, i requisiti per gli emittenti


Il MOT è il mercato obbligazionario italiano.
Nato nel 1994 per agevolare l’accesso al mercato obbligazionario attraverso un sistema di negoziazione elettronico completamente automatizzato, il MOT è suddiviso in due segmenti, DomesticMOT ed EuroMOT, caratterizzati da due diversi sistemi di liquidazione: sul primo sono negoziati titoli di Stato italiani e altri titoli di debito liquidati attraverso Monte Titoli; sul secondo sono invece negoziati principalmente titoli di stato esteri, sovranazionali ed eurobond.
Le società o gli enti che fanno richiesta di quotazione delle proprie obbligazioni sul MOT devono aver pubblicato e depositato i bilanci, anche consolidati, relativi agli ultimi tre esercizi annuali, di cui almeno l’ultimo corredato da un giudizio della società di revisione. Se questa, come per il MTA, ha espresso un giudizio negativo o si è dichiarata impossibilitata ad esprimere un giudizio, Borsa Italiana non può disporre l’ammissione alla quotazione.
In via eccezionale e, solo nell'interesse dell'emittente e degli investitori, Borsa Italiana può accettare un numero inferiore di bilanci, ma gli investitori devono comunque poter disporre di tutte le informazioni necessarie per effettuare una corretta valutazione dell'emittente e delle obbligazioni oggetto di quotazione.
Gli emittenti di recente costituzione che non abbiano mai pubblicato e depositato un bilancio annuale devono produrre, in alternativo ai documenti in precedenza citati, il conto economico, il rendiconto finanziario e lo stato patrimoniale pro-forma accompagnati dalla relazione della società di revisione contenente il giudizio sulla “ragionevolezza” delle ipotesi di base che hanno guidato la redazione dei dati pro-forma, sulla corretta applicazione della metodologia preindicata e sulla correttezza dei principi contabili adottati per la redazione degli stessi atti.
Quest'ultima procedura si applica anche agli emittenti che, nel corso dell'esercizio precedente a quello di presentazione della domanda di ammissione o successivamente, hanno apportato o subito modifiche sostanziali nella loro struttura patrimoniale: in tal caso i dati pro-forma devono essere prodotti a completamento della documentazione richiesta di rito.
Se gli emittenti sono stati oggetto di valutazione da parte di un'agenzia di rating, il giudizio dovrà essere comunicato alla Borsa Italiana.
Se l'emissione è garantita da un soggetto terzo, per l’ammissione Borsa Italiana fa riferimento ai requisiti del garante.
Per quanto riguarda gli enti locali, sono previsti specifici requisiti sanciti dal Regolamento dei Mercati organizzati e gestiti da Borsa Italiana.
Il prestito deve essere di ammontare almeno pari a 15 milioni di Euro e il rimborso del capitale non può mai avvenire ad un prezzo inferiore al valore nominale. Borsa Italiana può tuttavia accettare un ammontare inferiore qualora ritenga che per l'obbligazione oggetto di domanda si formi un mercato sufficiente.

lunedì 20 luglio 2015

E-commerce: il mercato del lusso online è pronto a prendere il volo

Il mercato del lusso online è destinato a volare nei prossimi dieci anni.
Entro il 2025 la vendita online dei beni di lusso potrebbe addirittura triplicare la sua incidenza sul valore delle vendite totali del settore passando, dal 6% al 18%.
L’e-commerce, secondo le stime dell’edizione annuale del 'Digital Luxury Experience' presentata nel week end a Milano da Altagamma e McKinsey, diventerebbe così il terzo principale mercato del lusso dopo Cina e USA.

Lo studio, che per elaborare le stime ha messo a confronto i trend di vendita online degli ultimi dieci anni dei settori più avanti nello sviluppo digitale, come l’elettronica di consumo e il fashion, e l’esperienza di 6.400 core consumers luxury intervistati in otto diversi Paesi (USA, Cina, Giappone, Italia, Francia, Regno Unito e Corea del Sud), evidenzia inoltre che già oggi il 68% delle vendite di beni di lusso offline è influenzato dal Web.
La Rete è diventata dunque fondamentale anche per i marchi di lusso.

mercoledì 15 luglio 2015

Il mercato italiano dei videogiochi si riprende

Il mercato italiano dei videogiochi sembra riprendersi.
Dopo un 2014 chiuso con un giro d’affari di circa 900 milioni di euro, il mercato dei videogame ha iniziato l’anno con il segno positivo, facendo registrare un +3,8% a fine maggio.
Il confortante trend evidenziato dall’Aesvi, Associazione Editori Software Videoludico Italiana, su dati forniti dalla società di ricerca Gfk Italia potrebbe spingere l’industria dei videogiochi in Italia ai livelli del 2009, quando il mercato aveva toccato quota 1,1 miliardi.

Il segmento che corre di più è quello del digital download (+20%), ma anche accessori (+6,8%) e hardware (+1,2%) contribuiscono a trainare le vendite nei primi 5 mesi dell’anno.
In lieve calo il software pacchettizzato per console (-2,9%), che continua comunque a rappresentare il segmento più importante del mercato, mentre più deciso è il calo del software pacchettizzato per PC (-14,3%).

sabato 11 luglio 2015

Segmento STAR: i requisiti per la quotazione delle PMI

Il segmento STAR del Mercato Telematico Azionari di Borsa Italiana è il luogo dedicato alle medie imprese con capitalizzazione compresa tra 40 milioni  e un miliardo di euro, che si impegnano a rispettare requisiti di eccellenza più stringenti rispetto alle altre società quotate sul MTA in termini di liquidità, governance e, soprattutto, trasparenza e comunicazione. In cambio le PMI quotate al segmento STAR ricevono maggiore visibilità grazie ai servizi forniti da Borsa Italiana, godendo di conseguenza di maggiore considerazione da parte degli investitori rispetto alle altre società quotate di pari dimensioni.

Requisiti di liquidità. Le società che vogliono quotarsi sul segmento STAR devono avere una capitalizzazione compresa tra 40 milioni e 1 miliardo di euro ed un flottante pari ad almeno il 35% del capitale. È prevista, inoltre, la presenza di uno specialista, un intermediario cioè che svolge funzioni di market making, impegnandosi a sostenere la liquidità di uno o più titoli mediante l’esposizione continua di proposte di acquisto e di vendita a prezzi che non si discostino tra di loro di una percentuale (spread) superiore a quella stabilita da Borsa Italiana.

Requisiti di trasparenza e comunicazione tempestiva. L’emittente deve fornire informazioni economico-finanziarie anche in inglese e renderle disponibili nelle stesse modalità anche sul sito internet (obbligatorio), presentare i conti semestrali entro 60 giorni dalla chiusura del semestre e il Bilancio entro 90 giorni dalla chiusura dell’esercizio contabile.

Requisiti di governance. La società che vuole quotarsi sul segmento STAR deve garantire la presenza di amministratori indipendenti nel CDA e di comitati interni ad esso e stabilire una remunerazione incentivante per gli amministratori esecutivi.

martedì 7 luglio 2015

Mercato Telematico Azionario: i requisiti per la quotazione dei titoli

Oltre ai requisiti formali e sostanziali validi in generale per ogni società emittente che voglia quotare i propri titoli sul MTA, per l’ammissione alla quotazione ricorrono anche specifici requisiti per questi ultimi. Azioni. Ai fini della quotazione delle azioni, queste devono essere in possesso dei  seguenti requisiti: - capitalizzazione di mercato prevedibile pari a 40 milioni di euro. Borsa Italiana può tuttavia ammettere azioni con una capitalizzazione inferiore qualora ritenga che per esse si formerà comunque un mercato sufficiente; - un flottante minimo pari almeno al 25% del capitale rappresentato dalla categoria di appartenenza. Ai fini del computo di tale sufficiente diffusione delle azioni si considerano i titoli collocati sia presso gli investitori professionali che presso gli investitori non professionali. Borsa italiana può, inoltre, ritenere soddisfatto questo requisito anche quando il valore di mercato delle azioni possedute dal pubblico faccia supporre che le esigenze di regolare funzionamento del mercato possano essere soddisfatte anche con una percentuale inferiore alla soglia minima suindicata.   La disposizione non si applica alle azioni di risparmio: per esse la ‘sufficiente diffusione’ dovrà essere tale da assicurare il regolare funzionamento del mercato.   Per il computo della percentuale non si considerano le partecipazioni azionarie di controllo, quelle vincolate da patti parasociali, quelle soggette a vincoli alla trasferibilità delle azioni (lock-up) di durata superiore a sei mesi e né le partecipazioni azionarie superiori al 2%. In merito a quest’ultimo vincolo, Borsa Italiana, su istanza motivata dall’emittente, valutate la tipologia di investitore e le finalità del possesso, può però accordare una deroga.   Nel computo della percentuale si tiene invece sempre conto delle partecipazioni possedute da organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR), da fondi pensione e da enti previdenziali, oltre che di quelle degli  OICR di diritto estero non autorizzati alla commercializzazione in Italia. Non possono essere ammesse alla quotazione, ad eccezione dei titoli azionari delle banche popolari e delle imprese assicurative costituite in società cooperative, categorie di azioni prive del diritto di voto nelle assemblee ordinarie se azioni dotate di tale diritto non sono già quotate o non sono oggetto di contestuale provvedimento di ammissione a quotazione. Obbligazioni convertibili. Per l’ammissione alla quotazione delle obbligazioni convertibili devono ricorrere i seguenti requisiti: - presenza di azioni quotate in un mercato regolamentato o soggette a provvedimento di ammissione ed in possesso dei requisiti previsti per l'ammissione delle azioni; - il prestito obbligazionario residuo deve risultare pari ad almeno 5 milioni di euro. Borsa Italiana, se lo ritiene sufficiente, può tuttavia autorizzare la quotazione anche per un importo inferiore a tale limite; - i titoli devono avere un’adeguata diffusione tra il pubblico, secondo le valutazioni di Borsa Italiana; - l’emittente deve aver apportato (e apportare) le dovute rettifiche alle scritture contabili in caso di eventi straordinari, in modo da neutralizzare gli effetti di questi sul regolare funzionamento del mercato; - l’emittente aver comunicato a Borsa Italiana, se pubblico e rilasciato da un’agenzia di rating, il giudizio ottenuto nei 12 mesi precedenti la domanda di ammissione; - le azioni derivanti dalla conversione devono essere rese disponibili entro il decimo giorno di mercato aperto del primo mese successivo alla presentazione della domanda. Warrant. Per quanto riguarda, infine, i requisiti fondamentali che i warrant devono avere per essere ammessi allo scambio, essi sono: - la loro circolazione autonoma; - l’emittente deve aver apportato (e apportare) le rettifiche in occasione di eventi straordinari riguardanti la propria salute finanziaria, in modo da neutralizzarne gli effetti; - i titoli devono avere un’adeguata diffusione, valutata da Borsa Italiana; - le azioni derivanti dall’esercizio dei warrant devono essere rese disponibili entro il decimo giorno di mercato aperto del mese successivo alla richiesta.

venerdì 3 luglio 2015

Mercato Telematico Azionario: i requisiti per l’emittente

Il Mercato Telematico Azionario è il mercato dove si negoziano azioni, obbligazioni convertibili, diritti di opzione e warrant.
Esso si rivolge soprattutto alle imprese di media e grande capitalizzazione.

Per essere ammesso al mercato telematico azionario (MTA) l’emittente deve:
  • aver pubblicato e depositato i conti relativi gli ultimi tre esercizi;
  • aver sottoposto a revisione contabile l’ultimo bilancio con giudizio finale non negativo presso una società di revisione autorizzata;
  • essere in grado di generare ricavi autonomamente attraverso l’attività d’impresa e realizzare i propri obiettivi economici e finanziari. L’attivo e i ricavi inoltre non devono essere rappresentati per la maggior parte da partecipazioni in altre società;
  • comunicare a Borsa Italiana l’eventuale rating (pubblico) attribuitogli da un’agenzia di rating indipendente nei dodici mesi precedenti la domanda di ammissione;
  • dichiarare se aderisce o meno al codice comportamentale che disciplina gli obblighi informativi, le operazioni rilevanti e l’accesso. L’adesione al codice di Autodisciplina è facoltativa (in parte obbligatoria sul segmento STAR), ma l’emittente è obbligato a dichiarare se lo fa o meno;
  • nominare uno sponsor, che, nel caso di quotazione di azioni, deve fornirgli supporto per almeno un anno dall’inizio delle negoziazioni. Nel caso l’emittente quoti altri strumenti finanziari, lo sponsor gli fornisce supporto fino alla data d’inizio della quotazione.
    Lo sponsor non può far parte dello stesso gruppo societario dell’emittente e nel caso detenga una partecipazione in quest’ultimo superiore al 10% del capitale sociale (e viceversa), o tra i due (o tra i relativi gruppi di appartenenza) ci siano rapporti creditizi per un ammontare maggiore al 33% dell’indebitamento complessivo dell’emittente, viene nominato un secondo sponsor;
  • avere, tra gli altri requisiti formali sanciti da Borsa Italiana, una capitalizzazione minima di 40 milioni di euro e un flottante di almeno il 25%. Per quanto riguarda il segmento STAR quest’ultimo limite minimo è innalzato al 35%.
Le società quotate sul MTA sono contrassegnate dalla serie FTSE. Essa viene sottoposta a revisione ogni tre mesi un modo che le società siano collocate sempre nel paniere più adatto alle loro dimensioni ed esigenze (e, dunque, a rappresentarle). Le società STAR, oltre ad appartenere agli indici del MTA, hanno anche un loro apposito indice.