domenica 20 ottobre 2019

Le strategie più comuni con le opzioni


I contratti di opzione si prestano all’analisi di qualsiasi tipo di operatore.
La semplicità della struttura e la similitudine con il contratto di assicurazione di alcune caratteristiche essenziali di questo strumento lo rendono adatto alle esigenze tanto del risparmiatore più avverso al rischio quanto a quelle dell’investitore più sofisticato.
Le opzioni abbiamo infatti visto che consentono di assumere posizioni al rialzo, o al ribasso, sul mercato limitando il rischio assunto ma non i potenziali profitti derivanti dal successo dell’operatività impostata. 

Per la loro natura, questi strumenti sono ampiamente utilizzati per coprire il rischio legato, soprattutto, alla volatilità dei prezzi di attività reali e finanziarie, ma possono essere utilizzate anche unicamente per trarre vantaggio dalle oscillazioni di prezzo impiegando un capitale limitato: come i futures, si prestano infatti indistintamente sia ad operazioni di hedging, sia speculative, con protagonisti operatori che spaziano tra grandi aziende e PMI, gestori di portafoglio e grossi speculatori, piccoli risparmiatori privati e trader professionali.

Immaginando un investitore con un portafoglio diversificato di titoli azionari che voglia coprirsi dal rischio di ribasso di questi acquistando opzioni put sul relativo indice azionario: attraverso questa portfolio insurance strategy egli potrà beneficiare di un rialzo del prezzo di mercato delle azioni in portafoglio e perdere al massimo il premio pagato per l’acquisto dell’opzione put nel caso il mercato scenda.
Ricorrendo al mercato futures per coprirsi, da un lato non avrebbe dovuto pagare un premio, dall’altro, sulla base di quanto osservato in precedenza, avrebbe dovuto invece mirare alla “sterilizzazione” sia dei guadagni che delle perdite.

sabato 5 ottobre 2019

Ricorso strategico ai future

Chi effettua una compravendita in future agisce prevalentemente per due diverse finalità.

La prima è quella di copertura dei rischi, su tutti quello derivante dalla volatilità dei prezzi (commodity, tassi d’interesse, tasso di cambio): in quanto caratterizzati, come il resto dei derivati trattati, da una forte componente assicurativa, questi contratti consentono infatti di gestire in modo efficiente i rischi legati all’andamento di un portafoglio e, in generale, il rischio di mercato.

La seconda è quella di speculazione: si ricorre ai futures per avvantaggiarsi delle eventuali differenze tra le proprie aspettative circa i movimenti futuri dei prezzi del sottostante e le attese correnti del mercato.

I contratti future permettono di coprire il rischio mediante l’apertura di posizioni a termine di segno opposte a quelle aperte sul mercato a pronti.

Nella pratica sono tuttavia rare le coperture perfette (perfect hedge), cioè strategie di hedging che annullano del tutto il rischio, e ciò per la presenza di tre problemi pratici che generano il cosiddetto rischio base:

- la durata della copertura non coincide con la scadenza naturale del future;
- l’attività reale o finanziaria che deve essere coperta non coincide con l’attività sottostante (non esistono, ad esempio, futures per tutte le merci o le attività finanziarie);
- non si conosce perfettamente la data di acquisto o di vendita dell’attività reale o finanziaria (si opera su mercati con forti asimmetrie informative).