sabato 5 ottobre 2019

Ricorso strategico ai future

Chi effettua una compravendita in future agisce prevalentemente per due diverse finalità.

La prima è quella di copertura dei rischi, su tutti quello derivante dalla volatilità dei prezzi (commodity, tassi d’interesse, tasso di cambio): in quanto caratterizzati, come il resto dei derivati trattati, da una forte componente assicurativa, questi contratti consentono infatti di gestire in modo efficiente i rischi legati all’andamento di un portafoglio e, in generale, il rischio di mercato.

La seconda è quella di speculazione: si ricorre ai futures per avvantaggiarsi delle eventuali differenze tra le proprie aspettative circa i movimenti futuri dei prezzi del sottostante e le attese correnti del mercato.

I contratti future permettono di coprire il rischio mediante l’apertura di posizioni a termine di segno opposte a quelle aperte sul mercato a pronti.

Nella pratica sono tuttavia rare le coperture perfette (perfect hedge), cioè strategie di hedging che annullano del tutto il rischio, e ciò per la presenza di tre problemi pratici che generano il cosiddetto rischio base:

- la durata della copertura non coincide con la scadenza naturale del future;
- l’attività reale o finanziaria che deve essere coperta non coincide con l’attività sottostante (non esistono, ad esempio, futures per tutte le merci o le attività finanziarie);
- non si conosce perfettamente la data di acquisto o di vendita dell’attività reale o finanziaria (si opera su mercati con forti asimmetrie informative).
Il rischio base di un’operazione di copertura può sintetizzarsi nella seguente equazione:

rischio base = Ps –Pf
dove:

Ps indica il prezzo a pronti del bene, titolo o indice da coprire;
Pf quello del prezzo del future da utilizzare.

Il rischio base è nullo se il prezzo del sottostante e del future coincidono, circostanza che può verificarsi solo se l’attività da coprire è la stessa di quella che fa da sottostante del future.
È positivo se il prezzo spot è maggiore di quello del future, negativo nel caso contrario.

A seconda delle variazioni del rischio base, si parla di ‘rafforzamento della base’ quando le oscillazioni positive del prezzo del sottostante sono superiori a quelle di analogo segno del prezzo future e di ‘indebolimento della base’ nel caso opposto.

Il prezzo dell’operazione di copertura (hedging) che occorre pagare (se short) o riscuotere (se long) può esprimersi come segue:

H = Pst+1 + Pft – Pft+1
dove:

Pst+1 è il prezzo dell’attività da coprire al tempo t+1;
Pft è il prezzo del future al tempo t;
Pft+1 la quotazione del future al tempo t+1.

Spesso è necessario coprire il rischio con la compravendita di un future avente sottostante diverso dal bene o attività finanziaria da coprire, per cui l’equazione diventa:

H = Pft + (Ps’t+1 – Pft+1) + (Pst+1 - Ps’t+1)
dove:

Ps’t+1  indica il prezzo al tempo t+1 dell’attività sottostante il future (diversa dall’attività da coprire nella strategia complessiva);
(Ps’t+1 – Pft+1)  la base che si avrebbe se il sottostante del future e l’attività da coprire fossero coincise;
(Pst+1 – Ps’t+1) la base derivante dalla differenza tra le due attività.

Poiché il future per le sue caratteristiche è diverso dall’attività sottostante (basti pensare alle dinamiche dei prezzi), per perseguire una copertura ottimale è importante stabilire il numero ottimale di contratti per calmierare il rischio e verificarne il grado di copertura.
Per farlo è necessario determinare il rapporto di copertura ottimale, definito hedge ratio, dato dalla seguente formula:

hr = corr(Ps;Pf) dev.st(Ps)/dev.st(Pf)
dove:

corr(Ps;Pf)  è il coefficiente di correlazione tra la variazione del prezzo spot in un arco temporale pari alla durata della copertura e la variazione del prezzo future in un periodo di pari ampiezza;
dev.st(Ps) è la deviazione standard del prezzo spot in un intervallo pari alla durata della copertura;
dev.st(Pf) la deviazione standard del prezzo future in un periodo di durata pari alla vita della copertura.

Definito il rapporto è possibile calcolare il numero ottimale dei contratti per la copertura:

numero ottimale = hr Ns/Qf

dove:

hr indica l’hedge ratio;
Ns la quantità di merce o attività finanziaria da coprire;
Qf il numero di contratti futures per farlo.

Se la copertura viene osservata e aggiustata frequentemente è detta ‘dinamica’, se lasciata invariata nel tempo ‘statica’.

Nessun commento:

Posta un commento