domenica 30 agosto 2015

Le accettazioni bancarie

L’accettazione bancaria è un titolo di credito equivalente alla cambiale tratta. Il traente impegna una banca, che dietro commissione appone la propria firma ‘per accettazione’ sul titolo, a pagare una somma stabilita, ad una data scadenza, al beneficiario che incasserà la cambiale.

L’accettazione bancaria è uno strumento di finanziamento a breve termine utilizzato di solito dalle imprese che, per restando le vere obbligate cambiarie, cedono la qualifica di obbligato principale all’istituto bancario. L’accettazione di quest’ultimo serve a rendere negoziabile il titolo di credito già esistente.
Questo strumento, quindi, è una tratta creata per scopo di finanziamento e non per regolare una sottostante operazione commerciale (come avviene per una tradizionale cambiale): rappresenta dunque una tipica carta finanziaria.

La scadenza di un’accettazione bancaria è di solito molto breve, 3 mesi o meno. Meno frequenti sono scadenze pari a 6 o 12 mesi. I tagli, anche se variabili, si aggirano in genere su valori superiori ai 50mila euro.

mercoledì 26 agosto 2015

Il calcolo del rendimento dei BoT

Per il calcolo del rendimento lordo e netto (tenendo conto anche della ritenuta fiscale) di BoT di diversa scadenza si fa riferimento al prezzo ufficiale d’asta, ottenuto come prezzo medio ponderato (arrotondato) delle domande di titoli soddisfatti in asta, rapportando gli interessi, dati dalla differenza tra il prezzo di rimborso o valore nominale (100) e il prezzo d’acquisto, al capitale inizialmente investito, rappresentato dal prezzo d’acquisto.
Come per qualsiasi altro titolo zero coupon, per il calcolo del rendimento si può ricorrere ad un regime di capitalizzazione semplice, (partendo dunque dall’ipotesi che alla scadenza venga reinvestito solo il capitale iniziale), o composta (ipotizzando che vengano reinvestiti anche gli interessi maturati durante l'investimento).
In presenza di BoT annuali, i due indicatori coincidono. La differenza sostanziale tra essi si rileva invece in presenza di un BoT con scadenza inferiore ad un anno, perchè i rendimenti sono espressi sempre su base annua e la ripartizione del suo rendimento su 365 giorni varia inevitabilmente secondo l’applicazione dell’uno o dell’altro criterio.

lunedì 24 agosto 2015

I BoT: come coprire il fabbisogno di tesoreria dello Stato

I Buoni ordinari del Tesoro (BoT) sono titoli a breve termine emessi dal Tesoro per reperire risore destinate a coprire il debito fluttuante dello Stato, vale a dire il fabbisogno di cassa della tesoreria.
Sono strumenti emessi in diversi tagli e con durata espressa in giorni in modo che la data di scadenza coincida sempre con un giorno lavorativo.
Il loro valore di facciata parte da un taglio minimo di 1000 euro e la loro vita può oltrepassare i 365 giorni purchè la data di scadenza ricada nel mese corrispodente dell’anno successivo a quello di emissione.

I BoT non prevedono cedole (zero coupon), sono emessi ‘sotto la pari’ e rimborsati alla scadenza al valore nominale: la remunerazione del’investitore è dunque data dalla differenza tra il prezzo di emissione e il prezzo di rimborso (al valore nominale), detta anche ‘scarto di emissione’, al netto dell’imposta sositutiva.
Per ogni emissione di BoT il MEF stabilisce gli importi, le caratteristiche, l’importo massimo che è possibile emettere nell’esercizio successivo, la durata, le scadenze, la serie e le modalità di assegnazione.
Il loro collocamento avviene tramite asta competitiva nei confronti degli istitutti di credito, di Poste Italiane SpA, delle società di intermediazione mobiliare (SIM) e degli agenti di cambio e sono ammessi alla quotazione sul MOT a partire dal giorno successivo all’asta. Passaggio, quest’ultimo, che consente ai risparmiatori di disporre di un prezzo di riferimento certo e di liquidare facilmente il proprio investimentio prima della scadenza.

giovedì 20 agosto 2015

Le operazioni sul mercato monetario: distinzioni

Le operazioni di mercato monetario si distinguono secondo gli obiettivi perseguiti dall’operatore, che possono sintetizzarsi in investimento, finanziamento, intermediazione e controllo della liquidità.
- Investimento. È una delle funzioni più importanti del mercato monetario, quella che permette alle famiglie e agli investitori istituzionali una gestione ottimale della liquidità. Su tale mercato essi possono infatti impiegare le proprie eccedenze di liquidità ed ottenere in cambio un ritorno economico.
- Finanziamento. Mediante il mercato monetario le istituzioni e le imprese possono far fronte, sopportando un certo costo, ad eventuali carenze temporanee di liquidità.
La Pubblica amministrazione, ad esempio, può reperire le risorse finanziarie con cui coprire il fabbisogno di cassa del Tesoro con titoli a breve termine come i Buoni ordinari del Tesoro (BoT), che hanno una vita di 3, 6 o 12 mesi. Alla scadenza l’investitore riceverà una somma di denaro pari al valore nominale complessivo dei titoli posseduti.
Le banche, dal canto loro, riescono ad ottenere disponibilità finanziarie per fronteggiare temporanei squilibri dei propri flussi finanziari attraverso operazioni di provvista a brevissimo termine e l'emissione di certificati di deposito. Le imprese invece fanno ricorso all'emissione di accettazioni bancarie e di cambiali finanziarie.
- Intermediazione. Con essa si fa riferimento all'attività prestata sul mercato monetario dalle  società di intermediazione mobiliare, dalle banche e dai broker al servizio di altri operatori.

- Controllo della liquidità. Attraverso operazioni di mercato monetario svolte con procedura d’asta gestita dalla Banca d’Italia per conto delle Ministero dell’economia e delle finanze e/o con negoziazioni bilaterali gestite direttamente dal MEF o dalla Banca d’Italia per conto del MEF, l’organo di vigilanza mira a regolare la liquidità del sistema.

venerdì 14 agosto 2015

Mercato monetario: definizione e caratteristiche


Con mercato monetario si intendono le negoziazioni  aventi ad oggetto prestiti monetari con durata inferiore ai 12 mesi, o ai 18 mesi nei casi in cui la distinzione tra breve e medio termine è necessaria per individuare diversi regimi fiscali. Si differenzia dal mercato dei capitali principalmente per la diversa durata degli strumenti contrattati, su quest'ultimo di scadenza superiore.
Una delle finalità del mercato monetario è quella di gestire i flussi di liquidità del sistema grazie alla breve durata dei contratti ed alla presenza di un mercato secondario che consente agli investitori istituzionali e individuali di investire temporanee eccedenze di fondi e allo Stato ed alle imprese di risolvere temporanei fabbisogni mediante prestiti a breve.
Caratteristiche principali del mercato monetario sono:
- rischio variabile in relazione (inversa) al grado di solvibilità dei soggetti emittenti (più alto è il grado di solvibilità dell'emittente più basso è il grado di rischio);
- alto grado di liquidità degli investimenti, altamente negoziabili per le brevi durate che li caratterizzano;
- continuità degli scambi ed impersonalità delle contrattazioni;
- prezzo degli strumenti in funzione dei tassi di interesse a breve termine.

domenica 9 agosto 2015

Borsa Italiana SpA: i segmenti del mercato regolamentato nostrano

Il Mercato Telematico Azionario e quello Obbligazionario sono i principali segmenti di Borsa Italiana SpA, il mercato regolamentato nostrano in cui si scambiano, dal 1994 in forma informatizzata, una moltitudine di strumenti finanziari la cui crescente complessità negli anni ha reso necessario ripartire Piazza Affari in diversi segmenti/mercati:
- Azionario (MTA – Mercato Telematico Azionario), dove si scambiano i titoli azionari quotati in Borsa. Questo si divide a sua volta in Blue Chip, Star, Standard, MTA International e MTF (Mercato Telematico dei Fondi);
- SEDEX, il segmento in cui si negoziano strumenti come covered warrant e certificates;
- MOT, il mercato obbligazionario telematico in cui si negoziano obbligazioni (eccetto quelle convertibili in azioni), titoli di Stato, eurobbligazioni e ABS. Questi ultimi derivano da cartolarizzazione di crediti;
- TAH, After hours, il mercato telematico in cui è possibile operare dopo la chiusura della Borsa ma solo per gli strumenti dell’MTA e del SEDEX;
- Contratti a premio (MTR), relativi ad azioni, obbligazioni convertibili, warrant quotati e diritti di opzione;
- ETFplus, in cui si negoziano quote o azioni di OICR (SGR e Sicav);

- IDEM, il mercato degli strumenti derivati (future e contratti di opzione su valute, tassi di interesse e strumenti finanziari). Fanno eccezione i forward che, pur essendo dei contratti derivati, sono negoziati in mercati OTC, over the counter, cioè non regolamentati.

giovedì 6 agosto 2015

Mercato Telematico delle Obbligazioni: il funzionamento del MOT

Per quanto riguarda il Mercato Telematico delle Obbligazioni, le negoziazioni si dividono in due fasi seguenti una l’altra, l'asta di apertura e la negoziazione continua.  
Durante l'asta di apertura (a sua volta divisa in pre-asta, validazione e apertura/chiusura), gli ordini di acquisto e di vendita degli operatori determinano il prezzo d'asta, dunque il prezzo con cui è negoziabile gran parte dei contratti; durante la fase di negoziazione continua, invece, i contratti vengono conclusi tramite l’incontro delle proposte di segno contrario presenti sul mercato.  


La quotazione di obbligazioni, titoli di Stato e ABS scambiati sul MOT è in percentuale. Questi, ad eccezione dei BOT, sono quotati a corso secco, vale a dire privi degli interessi maturati. Per gli altri strumenti finanziari il prezzo è invece tel quel e comprende i diritti accessori.
Sul MOT si formano tre diverse tipologie di prezzo: il prezzo di riferimento, pari alla media ponderata dei prezzi dell'ultimo 10% delle quantità negoziate (in una giornata priva di scambi è invece pari a quello del giorno precedente); il prezzo ufficiale, dato dal prezzo medio ponderato di ogni quantità dello strumento negoziata nel mercato; il prezzo di controllo, definito dal prezzo di riferimento del giorno precedente in asta di apertura e dai due prezzi di asta di apertura in fase di negoziazione continua e di asta di chiusura.

Il mercato telematico delle obbligazioni funziona dunque secondo un modello di negoziazione misto fra asta e sottoscrizione continua. Si tratta comunque di un mercato secondario, caratterizzato quindi da ordini di taglio medio-piccolo (a differenza del MTS dove sono scambiati titoli dal taglio molto più considerevole).

domenica 2 agosto 2015

Mercato Telematico Azionario (MTA): come funziona

Il Mercato Telematico Azionario (MTA) è il segmento di Piazza Affari in cui si negoziano i titoli azionari. Esso si divide in mercato primario, dove sono negoziati i titoli di nuova emissione, e mercato secondario, dove sono negoziati i titoli già in circolazione.
Il MTA si divide, inoltre, in varie sezioni per soglia di capitalizzazione, vale a dire per quel valore dato dal numero di azioni della società in circolazione moltiplicato per il loro prezzo di mercato. Esse sono:
- Blue chip, dove sono negoziate le azioni delle 40 società a maggiore capitalizzazione (oltre i 1000 milioni di euro);
- Mid Cap, dove si negoziano i titoli delle 60 società quotate ad alta capitalizzazione non rientranti tra le Blue chip;
- Small Cap, dove si trattano le azioni delle società che non rientrano né tra le Blue chip né tra le Mid Cap;
- Micro Cap, sezione riservata alle le società che non rientrano nei criteri di liquidità minima necessaria per gli altri segmenti;
- Star, per gli emittenti a capitalizzazione compresa tra i 40 e i 1.000 milioni di euro, ma con alti requisiti di trasparenza, governance e liquidità;
- MTA International, dove sono negoziate le azioni di società quotate in borse dell’UE.

Per operare sul MTA si può agire in veste di investitore individuale ed eseguire i propri ordini in piena autonomia, attraverso le piattaforme di trading online messe a disposizione dei propri clienti in genere da tutte le banche, o affidarsi al risparmio gestito e sottoscrivere le quote di un fondo comune di investimento che investirà per il cliente in azioni.
Gli scambi dei titoli avvengono dalle 9 alle 17:30, secondo due modalità: ad asta e a negoziazione continua.  
Nella negoziazione durante l’asta di apertura, dalle 08 alle 09, il sistema telematico incrocia automaticamente le proposte di negoziazione e conclude gli ordini di acquisto o vendita; durante la negoziazione continua, dalle 09 alle 17:25, in qualsiasi momento della seduta si possono acquistare o vendere le azioni; nell’asta di chiusura, dalle 17:25 alle 17:30, il sistema telematico incrocia le ultime proposte di negoziazione della seduta.

Le azioni sono scambiate in base al loro valore di mercato, che varia continuamente sulla base del numero e il segno dei contratti conclusi. Sulla base delle leggi classiche di domanda e offerta dell’economia, se sale la domanda, sale anche il prezzo, e viceversa: la formazione dei prezzi dei titoli azionari è dunque un processo che segue, in linea generale, le dinamiche di qualsiasi altro mercato di beni.
Nello specifico, sul valore di un’azione societaria possono influire:
- l’andamento societario, cioè lo stato di salute della società, la dimensione patrimoniale, gli assetti proprietari, le prospettive future di crescita, le operazioni di finanza straordinaria come acquisizioni, fusioni e scissioni e i tanti fattori esogeni che impattano sul tipo di settore specifico in cui opera la stessa. Al miglioramento dell’andamento societario, corrisponde un aumento del prezzo e la propensione degli investitori ad acquistare le azioni; viceversa, si verifica il contrario, cioè il deprezzamento, poiché chi possiede quei titoli li venderà, aumentandone l’offerta e decretandone così il calo del prezzo;
- l’andamento del comparto, vale a dire la performance nello stesso momento di altre aziende operanti nell'identico settore, anche sulle altre borse mondiali;
- i dati macroeconomici o di politica estera direttamente o indirettamente rilevanti per la società; - le notizie o i rumors sull’azienda, come operazioni societarie, il lancio di un nuovo prodotto particolarmente atteso dai consumatori, la registrazione di un nuovo brevetto, il ricorso ad ammortizzatori sociali o a procedure straordinarie, etc.