lunedì 24 agosto 2015

I BoT: come coprire il fabbisogno di tesoreria dello Stato

I Buoni ordinari del Tesoro (BoT) sono titoli a breve termine emessi dal Tesoro per reperire risore destinate a coprire il debito fluttuante dello Stato, vale a dire il fabbisogno di cassa della tesoreria.
Sono strumenti emessi in diversi tagli e con durata espressa in giorni in modo che la data di scadenza coincida sempre con un giorno lavorativo.
Il loro valore di facciata parte da un taglio minimo di 1000 euro e la loro vita può oltrepassare i 365 giorni purchè la data di scadenza ricada nel mese corrispodente dell’anno successivo a quello di emissione.

I BoT non prevedono cedole (zero coupon), sono emessi ‘sotto la pari’ e rimborsati alla scadenza al valore nominale: la remunerazione del’investitore è dunque data dalla differenza tra il prezzo di emissione e il prezzo di rimborso (al valore nominale), detta anche ‘scarto di emissione’, al netto dell’imposta sositutiva.
Per ogni emissione di BoT il MEF stabilisce gli importi, le caratteristiche, l’importo massimo che è possibile emettere nell’esercizio successivo, la durata, le scadenze, la serie e le modalità di assegnazione.
Il loro collocamento avviene tramite asta competitiva nei confronti degli istitutti di credito, di Poste Italiane SpA, delle società di intermediazione mobiliare (SIM) e degli agenti di cambio e sono ammessi alla quotazione sul MOT a partire dal giorno successivo all’asta. Passaggio, quest’ultimo, che consente ai risparmiatori di disporre di un prezzo di riferimento certo e di liquidare facilmente il proprio investimentio prima della scadenza.

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