venerdì 27 marzo 2015

Mercati finanziari: la suddivisione secondo il modello italiano

Le tipologie di mercati individuate in precedenza possono suddividersi poi secondo le diverse tipologie di strumenti negoziate.
Sulla base della configurazione del mercato finanziario italiano, ad esempio, il mercato creditizio viene a sua volta distinto in mercato dei prestiti bancari, tra i quali rientrano l’apertura di credito in conto corrente, lo sconto, l’anticipazione, il riporto e il mutuo, e mercato degli strumenti di raccolta, tra cui ricordiamo i depositi in conto corrente, quelli a risparmio e i certificati di deposito. Questi ultimi, tuttavia, rientrano nel mercato creditizio perché emessi dalle banche, ma, essendo dei titoli di credito trasferibili con scadenza inferiore ai 12 mesi, sono a tutti gli effetti strumenti di mercato monetario. Così come rientrano a far parte del mercato monetario anche le accettazioni bancarie, i depositi interbancari, le commercial paper e i Buoni ordinari del Tesoro (BoT).
Il mercato dei capitali viene distinto in mercato obbligazionario, dove in Italia a farla da padrona la presenza dei titoli di Stato (BTp, CTz, CcT, BoT), e mercato azionario, a cui si aggiunge quello dei fondi comuni.

I mercati dei derivati, con il mercato monetario e quello dei capitali altro pilastro del mercato mobiliare, si suddividono a loro volta in mercati regolamentati, dove sono negoziati, ad esempio, future su indici e su azioni, opzioni su indici azionari e su singoli titoli azionari, e mercati OTC, come quelli dove si trattano i contratti a termine su valute e su tassi di interesse, i contratti swap su valute e su tassi e le opzioni su valute, su tassi di interesse e le opzioni cosiddette “esotiche”.

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