domenica 17 dicembre 2017

Fusioni e risparmio: quando al cittadino arriva il messaggio "fottiti" e lui gode


Posto un mio commento ad un articolo di M. Travaglio condiviso dal Fatto Quotidiano su Facebook relativo al ruolo del ministro Boschi sulle resposansabilità della stessa (non proprio lievi) circa le vicende che riguardano Banca Etruria e l'ingerenza dell'esecutivo sul modo di affrontare le crisi di alcuni istituti di credito itaiani.

Il mio intervento era finalizzato ad evidenziare come la limitazione dell'analisi dell'arguto direttore del FQ al solo operato della ministra sembrasse esonerare gli organi di vigilanza nostrani sul credito e i mercati finanziari da qualsiasi responsabilità (cosa che piace tanto alle cosiddette opposizioni) e ammiccare ad alcune compagini parlamentari, ma il fine di questa ripubblicazione è quello di ricordarmi cosa io abbia scritto nell'ottica di poter sondare tra qualche mese (o anno, viste le italiche abitudini) i risvolti di questi pastrocchi che stanno contribuendo a minare la salute finanziaria del Paese e delle famiglie italiane.



Non tutti hanno compreso il senso delle mie parole, né accettano che i fatti vadano analizzati con sobrietà e senso civico, contestualizzandoli al contesto normativo e al regime di responsabilità vigente in uno Stato, ma chissenefrega, mi viene da aggiungere, visto che se io, come tanti comuni mortali, mi informo e formo da solo fin da piccolo, non mi pare proprio degno dell'intelligenza media di un popolo ridurre tutto ad una guerra tra opposte fazioni e cavalcare il sentiment del momento pur di ricevere applausi (e like).

Ecco ciò che ho scritto sul noto social network:

"capisco che gli attacchi alla Boschi, che pur avrà le sue responsabilità, portino lettori e like, ma come può un cittadino dotato di un minimo di onestà intellettuale ignorare le grandi responsabilità degli organi di vigilanza su tutte queste vicende bancarie (e relative tragedie in borsa)?

I governi, come i ministri, passano, i mandati dei dirigenti Bankitalia e Consob hanno una durata ben più lunga dei primi. 
I risparmi dei cittadini, i contributi previdenziali dei lavoratori, gli strumenti del welfare, gli stipendi e l'equlibrio finanziario delle famiglie sono collegati tutti ai rendimenti dei titoli in borsa e alla stabilità degli istituti di credito. 

Se la politica diventa democrazia diretta (un concetto di web marketing in base al quale un venditore ti modella un'offerta commerciale dopo aver analizzato i tuoi commenti e le tue ricerche online), si arriva addirittura a difendere l'indifendibile e a spostare l'attenzione mediatica solo ed esclusivamente sul "nemico". 

Chi crede che gli organi di vigilanza e le opposizoni stiano garantendo la legalità, la trasparenza e i diritti dei cittadini è proprio fuori strada: i primi hanno toppato di brutto in tutti questi anni (fin da quando la Boschi frequentava le scuole materne), i secondi ad ogni crisi hanno fatto fare delle riforme impopolari ad altri e riorganizzatisi soltanto in prossimità dellle elezioni in veste di duri e puri, consci di raccogliere tutti i consensi dei delusi dai governi tecnici e di emergenza sorti in occasione di ogni speculazione sul nostra sistema Paese (solo io, ormai negli 'anta, ho visto ripetersi queste barzellette con i governi Ciampi, Amato, Dini, D'Alema, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni), pur avendo avuto i numeri e centinaia e centinaia di occasioni per far crollare questi governi in Parlamento con il semplice voto. 


Di dimissioni di personaggi politici oggi ce ne vorrebbero a iosa, di revoche di incarichi ai dirigenti degli organi di vigilanza dovrebbero parlarne tutti: invece siamo decaduti nell'ottica più fetida di opposta fazione, cosicchè se un Renzi parla di responsabilità di Bankitalia, tutti a difendere quest'ultima, se un Vegas arriva addirittura ad invitare un ministro (peraltro una bella ragazza), a casa sua alle 8 di mattina (ricevendo il due di picche) per discutere di salvataggio di banche, si parla del ministro e non di come caxxo agisca la Consob.
Ma una soluzione possibile c'è ancora e un ruolo cardine potrebbero ricoprirlo le società di calcio abbassando i prezzi dei biglietti, in modo che gli ultras ritornino allo stadio, mentre le persone sobrie e che sono nauseate da tutta questa caciara tornino a votare".



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