domenica 7 giugno 2015

I Buoni del Tesoro Pluriennali (BTp): i bond italiani





I BTp sono titoli obbligazionari a tasso fisso a medio-lungo termine.
Sono emessi, con appositi decreti, dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), che ne stabilisce importi, taglio, durata, livello delle cedole e modalità di assegnazione.
Essi pagano una cedola semestrale fissa determinata prima dell’emissione e sono collocati mediante asta marginale circa ogni mese.
Alla cedola semestrale e allo scarto di emissione, vale a dire la differenza tra il prezzo di emissione e quello d’asta, è applicata una ritenuta fiscale alla fonte a titolo definitivo pari attualmente al 12,50% (26% per le obbligazioni private).
La stessa aliquota si applica al cd. capital gain, la plusvalenza eventualmente conseguita dalla vendita del titolo, a patto che questa sia avvenuta in periodi diversi da quelli di emissione e rimborso.

Nel giorno successivo al collocamento, i Buoni del Tesoro pluriennali sono ammessi alla Borsa Valori con una quotazione a corso “secco”: per calcolare il prezzo effettivo d’acquisto, quindi, occorre sommare alla quotazione il rateo della cedola maturato e non ancora pagato, oltra la commissione dovuta all’intermediario. Le banche centrali dei Paesi UE, per preservare la propria autonomia nelle politiche di finanziamento dello Stato, non possono sottoscrivere titoli di Stato in fase di emissione, ma soltanto acquistarli successivamente sul mercato secondario.

Il rendimento di un BTp, come per ogni titolo obbligazionario a tasso fisso, si può calcolare secondo tre diversi criteri:
  • il tasso di rendimento nominale (TRN), quale rapporto tra il valore della cedola periodica e il valore nominale (o il prezzo di rimborso);
  • il tasso di rendimento immediato (TRI), come rapporto tra il valore della cedola periodico e il corso “secco” del titolo;
  • il tasso di rendimento effettivo a scadenza (TRES), il più completo, calcolato come tasso di sconto che eguaglia il prezzo tel quel del titolo al valore attuale dei flussi di cassa dello stesso (cedole e valore di rimborso).

Per quanto riguarda invece il profilo di rischio di un Buono del Tesoro pluriennale, esso tiene conto della sua durata finanziaria, duration, che, rappresentando una media ponderata delle scadenze dei flussi di cassa associati al titolo, indica la sensibilità del suo prezzo di mercato alle variazioni percentuali unitarie del suo tassi di rendimento.
Prezzo del titolo e tasso di rendimento sono legati da una relazione inversa.

Nessun commento:

Posta un commento