lunedì 31 ottobre 2016

Ferrara: quando la storia segna l'atmosfera di una città


Arriviamo a Ferrara di venerdì sera assieme a tantissimi pendolari e studenti.
Il regionale veloce preso a Padova ci lascia all’altezza di un’uscita secondaria della stazione proprio in prossimità di viale Cavour, la strada ideale per incamminarci verso il centro. Alloggiamo a pochi metri dal Palazzo dei Diamanti e da Corso Ercole d’Este, cronologicamente il primo viale d’Europa e del mondo. Il “nostro” host ci delizia di informazioni storiche e dritte molto gradite sulla stupenda città patrimonio culturale del Rinascimento, quando da ducato indipendente durante la signoria degli Este ospitò, tra le tante personalità illustri dell’epoca, Ludovico Ariosto, Torquato Tasso, Giovanni Pico della Mirandola, Matteo Maria Boiardo, Piero della Francesca, Leon Battista Alberti, Rogier van der Weyden, Andrea Mantegna, Tiziano, Giovanni Bellini, Guarino Veronese e il natìo Girolamo Savonarola.
Appena presa confidenza con il monolocale affittato per la notte e rimessi in sesto dopo il tour padovano e l’oretta passata in treno ci avviamo verso il centro per cenare.
Il Castello d’Este è un passaggio obbligato per recarci in uno dei posti gentilmente segnalatici dal nostro simpaticissimo “Virgilio” di Ferrara e colpisce alla sua sinistra, complice il gioco di luci che lo illuminano, il Teatro Comunale, da marzo 2014 intitolato al maestro Claudio Abbado, che ne fu direttore per lungo tempo.


Dopo una cena a base di cappellacci alla zucca con ragu, salama al sugo con purè, Sangiovese e tenerina, rientriamo fiancheggiando nuovamente il Castello d’Este e ripercorrendo il Corso Ercole d’Este fino all’incrocio con Corso Biagio Rossetti, dove costeggiamo di nuovo le pareti del Palazzo dei Diamanti, del quale Rossetti fu l’architetto, prima di rintanarci.
Il mattino successivo, dopo una foto al Palazzo dei Diamanti, partiamo alla volta dell’altro versante del Corso Ercole d’Este, quello che conduce alle mura storiche della città passando davanti al Parco Massari, all’Università, all’ingresso della Certosa e ad una bella sequenza di abitazioni tutte basse e dal caratteristico cotto ferrarese fino a viale Orlando Furioso.





Giunti in fondo al Corso, decidiamo di tornare indietro e avviarci al centro deviando dalla Certosa (e cimitero monumentale) verso Corso Porta di Mare, la continuazione di Corso Rossetti, attraverso via Borso, parallela al Corso Ercole d’Este. La strada sbuca di fronte a Piazza Ariostea, interessante punto (dove abbiamo fatto colazione) dal quale ci avviamo verso il centro percorrendo via Palestro e Corso della Giovecca.


Passeggiando per Corso della Giovecca arriviamo proprio di fronte al Castello d’Este, all’angolo del Teatro Comunale, e da qui parte il giro nel cuore di Ferrara.



Dopo il Castello, seguendo Corso Martiri della Libertà, incontriamo Piazza Savonarola, il Palazzo del Municipio, la Cattedrale ("impacchettata" per lavori) e Piazza Trento e Trieste, passaggi imperdibili per chiunque visiti Ferrara.





Da qui ci avviamo verso Via delle Volte attraverso via San Romano, via Ragno e Piazza Carbone, individuando, grazie ai graditissimi suggerimenti di un residente, dove prenotare per il pranzo, così da allungarci nel mentre a Palazzo Schifanoia.





Suggestiva la visita alla sede museale del Palazzo, per quanto limitata a due sole sale, una vera “perla” rinascimentale, e ottimo il pranzo in quella parte della città, intorno alle Volte, meno turistica e più residenziale, ma anch’essa ricca di fascino e tanta storia.


Piacevole poi ripercorrere le strade del centro in pieno pomeriggio dedicando maggiore attenzione ai negozi che vi si affacciano, prima di incamminarci definitivamene verso la stazione ferroviaria per tornarcene a casa.
Una città dal centro incantevole e affabilmente segnata dal suo glorioso passato.


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