sabato 16 maggio 2020

Penny Stock: cosa sono e come funzionano (parte 2°)

 

Introducendo le penny stock ho accennato ai mercati over the counter: non deve trarre in inganno, tuttavia, l’utilizzo dell’espressione “mercati non regolamentati”.
Se tendenzialmente le penny stock non quotate su una borsa valori sono molto più rischiose delle altre, anche i mercati over the counter (OTC) sono soggetti a vigilanza, per quanto più contenuta.

Sono soprattutto OTC, inoltre, i due mercati più liquidi al mondo, vale il mercato dei cambi (oltre il 75% del Forex viene negoziato over the counter) e quello dei derivati (la parte di questo che transita sulle piazze regolamentate è minima). 

Si tratta di due mercati dove ogni giorno transitano volumi pari a quasi venti volte il Pil mondiale, capaci di generare una liquidità tale da mantenere in piedi il sistema finanziario anche nei periodi più bui dell’economia globale.

Il problema delle penny stock, in realtà, risiede proprio nella bassa liquidità che in media esse generano.

I volumi degli scambi quotidiani non sempre consentono un livello di negoziazione ottimale come sovente accade sulle principali piazze mondiali, con le dovute eccezioni che si possono riscontrare su alcuni titoli e segmenti di queste.

La minore partecipazione di grossi investitori istituzionali, inoltre, comporta che circolino meno informazioni sui titoli e, a volte, sulle stesse società emittenti e così diventa anche difficile adottare decisioni di trading solide.

Investire in penny stock potrebbe dunque rivelarsi molto rischioso, ma anche conveniente se il trader comprende appieno i rischi cui va incontro. E per riuscirci non può ignorare quanto accennato e ciò che andremo ad approfondire di seguito.


Nessun commento:

Posta un commento