sabato 16 febbraio 2019

Cosa guardano gli operatori: i market mover USA (parte 2)

Altre importanti variabili osservate per operare sul dollaro e, in generale, sul mercato dei cambi sono:
PMI manifatturiero (o ISM manifatturiero). Il PMI (Purchasing Managers’ Index) manifatturiero indica l’andamento del settore manifatturiero, sia in termini correnti, sia come stima per i mesi a seguire. È rilasciato mensilmente, il primo giorno lavorativo sui dati del mese precedente, dall’Institute for Supply Management (ISM).
Esso è composto dalla media ponderata di cinque sottoindici, nuovi ordini (30%), produzione (25%), occupazione (20%), consegne dei fornitori (15%) e scorte (10%), sulla base di un’indagine riguardo a diversi aspetti dell’andamento aziendale sottoposta a circa 400 direttori agli acquisti. Il valore degli indici al di sopra della soglia di 50 indica ripresa, al di sotto, viceversa, peggioramento della congiuntura economica.

PMI non manifatturiero (o ISM non manifatturiero). Identificato anche come Non Manifacturing Index (NMI), indica l’andamento corrente dei comparti non manifatturieri e la loro potenziale evoluzione per i mesi successivi. È pubblicato su base mensile nei primi giorni lavorativi successivi alla chiusura del mese di riferimento e con il PMI manifatturiero riesce a comprendere il 90% circa delle aziende che sono in grado di determinare il Pil statunitense.
Questo indice dei servizi, introdotto soltanto nel 1997 e dunque meno autorevole del PMI manifatturiero, si basa su un’indagine svolta tra circa 370 direttori d'acquisto scelti tra 62 settori non industriali (servizi bancari e assicurazioni, settore agricolo, vendita al dettaglio, comunicazioni etc) ed evidenzia un’espansione dell’economia se al di sopra di 50 punti ed una contrazione quando è sotto tale soglia.

Fiducia dei consumatori (UoM). È il Consumer Sentiment Index, l’indice che misura la fiducia dei consumatori, calcolato ogni mese, da oltre mezzo secolo, dall’Università di Michigan su un campione della popolazione di 500 persone, il 60% delle quali viene rinnovato ad ogni nuova indagine.
Il grado di fiducia dei consumatori è rilevato sia sulla situazione corrente, sia sul futuro, fornendo fin da subito una fotografia delle tendenze di consumo a lungo termine.
Il dato preliminare (il 60% dei risultati totali) viene rilasciata il secondo venerdì di ogni mese, mentre la relazione finale è pubblicata l’ultimo venerdì di ogni mese per quello precedente.
L’autorevolezza di tale indice è la logica conseguenza del sistema economico Usa, dove 2/3 del Pil sono costituiti proprio dai consumi domestici.
La sua forza è quella di sintetizzare componenti razionali e irrazionali (gran parte delle persone intervistate non ha forti basi di economia, né grosse conoscenze in fatto di inflazione e tassi di interesse) e fornire indicazioni fondamentali circa l'andamento del ciclo economico.



Consumer Confidence Index (CCI). Il Consumer Confidence Index elaborato dalla Conference Board sintetizza la valutazione dei consumatori circa la situazione economica corrente (Present Situation Index) e le aspettative future (Expectations Index) ed è misurato su un campione di 5mila famiglie.
A differenza del precedente indice le stime, pubblicate mensilmente l’ultimo martedì del mese, sono condotte dando maggior peso alle aspettative future rispetto alla fiducia nella situazione corrente.

Rapporto sull’occupazione (Employment Situation). È un importantissimo report pubblicato nella settimana successiva la fine del mese contenente diversi indicatori sulle condizioni correnti del mercato del lavoro Usa quali numero di occupati, tasso di disoccupazione, espresso come rapporto tra numero di disoccupati e forza lavoro, le non-farm payrolls, l’average workweek, indicante il livello medio del numero di ore lavorate nella settimana al netto di quelle impiegate nel settore agricolo, e la remunerazione media oraria.
L’indicatore è il risultato di due distinte indagini statistiche, una condotta sulle aziende e una sulle famiglie. La prima (establishment survey) rivela come le imprese non agricole vedono l'attuale contesto economico attraverso le loro previsioni di assunzioni e licenziamenti nell’immediato futuro; la seconda il tasso di disoccupazione (household survey).
La creazione di posti di lavoro e il miglioramento dei dati occupazionali in generale sono tra gli indicatori principali della capacità di spesa dei consumatori, aspetto quest’ultimo che non può non impattare sull’intera economia nazionale e sulla sua capacità di crescita percepita dagli investitori.
I dati del rapporto sull’occupazione sono infatti considerati il miglior termometro della salute dell’economia.

Non-Farm Payrolls (NFP). Indicano i posti di lavoro creati durante il mese precedente nel settore non agricolo, evidenziando agli occhi degli investitori lo stato di salute dell’economia Usa.
Pubblicato il primo venerdì del mese alle 14,30, l’indice misura la variazione del numero di persone che hanno trovato impiego durante il mese precedente, ad esclusione degli operai e degli statali.

Richieste di sussidi di disoccupazione (Unemployment Claims). È l’indice settimanale rilasciato ogni giovedì dal Dipartimento del Lavoro circa il numero di persone che hanno fatto richiesta di sussidio di disoccupazione la settimana precedente. A parte è indicato il numero di nuovi disoccupati, i posti di lavoro persi.

Indice del costo del lavoro (ECI). L’Employment Cost Index  indica i cambiamenti nei livelli salariali (inflazione salariale). È pubblicato trimestralmente, quattro settimane dopo la fine di ogni trimestre, e condiziona le scelte della Fed circa i tassi di interesse di riferimento. Riferendosi ai dati dell’intero trimestre precedente la sua pubblicazione, l’indice non produce di solito effetti sorpresa.

Nuove costruzioni residenziali (New Residential Construction). L’indicatore si riferisce al settore dell'edilizia e tende ad anticipare l’andamento dell'attività economica.
La realizzazione di nuove abitazioni è uno dei principali motori dell’economia e conferma grande fiducia nella propria situazione finanziaria, non solo per la spesa connessa all’acquisto, ma anche per tutte le spese successive che si dovranno sostenere (arredamento, manutenzione, tasse, imposte etc).

Vendita di abitazioni esistenti. È il dato del settore immobiliare che indica il numero, su base annua, di abitazioni già esistenti vendute sul mercato durante il mese precedente.
È pubblicato mensilmente, intorno al 25 del mese, e, riferendosi alla maggior parte delle vendite del settore, è considerato un indicatore primario dello stato della domanda complessiva del mercato.

Permessi di costruzione. Indica il numero di permessi rilasciati per la costruzione di nuove abitazioni ed è pubblicato mensilmente, da due a tre settimane dopo la fine del mese. (continua)

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