giovedì 25 gennaio 2018

Consulenza in materia di investimenti



La consulenza in materia di investimenti è un servizio di investimento in cui il consulente finanziario, di sua iniziativa o dietro richiesta del cliente, fornisce consigli o raccomandazioni personalizzate su una o più operazioni relative ad un determinato strumento finanziario.
Affinché consigli e raccomandazioni personalizzate possano definirsi consulenza, tuttavia, devono essere adatti al cliente e/o basati sulle sue caratteristiche di risparmiatore/investitore: non costituiscono consulenza in materia di investimenti, quindi, le raccomandazioni e i consigli rivolti al pubblico con mezzi di comunicazione di massa e che non suggeriscano di acquistare, vendere, scambiare o anche continuare a detenere un dato strumento finanziario.
Non rientrano nell’ambito della consulenza in senso stretto, di conseguenza, tutti quei consigli che di prassi gli intermediari forniscono in merito non ad un determinato strumento finanziario ma ad un tipo di strumento finanziario o alla composizione del portafoglio: si parla, in questi casi, di mera consulenza generica.

Si tratta di un’attività che può essere un momento propedeutico e strumentale a tutti i servizi di investimento e della consulenza in senso proprio e gli intermediari, nel prestarla, devono rispettare le regole previste per il servizio che stanno proponendo.


Possono prestare la consulenza in materia di investimenti gli intermediari, anche tramite consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, e le persone fisiche e le società in possesso di particolari requisiti di professionalità, onorabilità, indipendenza e solidità patrimoniale iscritti in un apposito albo di consulenti finanziari.

Il consulente potrà suggerire soltanto operazioni ritenute adeguate per l’investitore, assumendosene anche la responsabilità: per farlo seriamente l'intermediario deve chiedere al cliente tutte quelle informazioni su conoscenza e esperienza in materia di investimenti, situazione finanziaria e obiettivi di investimento del cliente senza le quali non potrà esprimere un giudizio di adeguatezza e, quindi, dovrà astenersi dal fornire il servizio.
Oltre a valutare l'adeguatezza, il consulente dovrà anche fornire al cliente tutte le informazioni necessarie ed evitare o gestire correttamente i conflitti di interessi come già visto per i servizi di investimento in generale.

Spesso, inoltre, tra la prestazione del servizio di consulenza e la prestazione di altri servizi vi è una forte correlazione, nel senso che chi, ad esempio, esegue un servizio per conto del cliente gli fornisce anche quello di consulenza.
Può accadere, infatti, che il soggetto stesso che presta la consulenza sia anche emittente di strumenti finanziari, ma può anche accadere che il consulente riceva degli incentivi dalla società che emette i prodotti consigliati: si tratta di situazioni che il professionista deve gestire con correttezza e delle quali deve informare il cliente in modo che possa valutare anche l’indipendenza di chi gli sta di fronte.

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