lunedì 4 gennaio 2016

Ferrari: debutto a Piazza Affari più da rally che da Formula uno



Esordio della Ferrari a Piazza Affari da rally stamane.
Complice la giornata negativa delle principali piazze internazionali a seguito dei dati sul rallentamento del manifatturiero in Cina e la speculazione conseguente allo scorporo da Fca, il titolo del cavallino rampante, partito a quota 43,23 euro, in mattinata è stato sospeso dopo essere scivolato sotto i 42 euro, per essere poi riammesso a 42,79, riportarsi al di sopra del prezzo di apertura e arrivando a toccare i 44 euro per azione, il prezzo di chiusura di New York del 31 dicembre, valorizzando così una capitalizzazione pari a 8,17 miliardi.

Le azioni di Fiat Chrysler Automobiles, che mercoledì scorso quotavano 12,92 euro, subito dopo l’apertura valevano 8,73 euro, per poi toccare i massimi a 8,89 euro e ridiscendere a 8,48, per una capitalizzazione di circa 10,9 miliardi di euro contro i 16,6 miliardi di euro dell’ultima seduta dello scorso anno, quando, però, il gruppo guidato da Sergio Marchionne deteneva ancora l’80% del marchio di Maranello.

«Lusso, no automotive». «Il risultato di oggi della Ferrari in Borsa sarà determinato anche da gente che prende posizioni – il commento di Sergio Marchionne -. Dobbiamo aspettare che nelle prossime due settimane le interferenze spariscano. Aspettiamo che si assesti. Ci vorrà tempo».
«Ferrari non ha nulla a che vedere con l’automotive» ha poi spiegato Marchionne, che ha invece escluso l’ipotesi di quotazione per Maserati.


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