sabato 9 giugno 2018

L’analisi tecnica: i principi fondamentali



L’analisi tecnica è lo studio dell'andamento dei prezzi dei mercati finanziari nel tempo, con il fine di anticiparne le tendenze future.
Essa si avvale soprattutto di metodi grafici e statistici.

Se con l’analisi fondamentale si tenta di individuare attività finanziarie potenzialmente profittevoli nel tempo, con l’analisi tecnica si possono ottenere indicazioni sul momento più idoneo per entrare sul mercato e l’obiettivo di prezzo per chiudere la posizione aperta, sia in termini di take profit, sia in fatto di stop loss.

L’analisi tecnica non tenta quindi di individuare il giusto prezzo di un’attività finanziaria, cosa cui mirerebbe invece l’analisi fondamentale, in quanto non ritiene il mercato governato da meccanismi perfettamente razionali ed efficienti in quanto domanda ed offerta sono comunque condizionati da fattori emotivi che impattano sui comportamenti umani in modo ripetitivo.

Chi ricorre all’analisi tecnica, in altre parole, non ritiene fondamentale capire il “perché” di un certo movimento di mercato, e né che esso si razionale o meno,  ma cerca di capire dove posizionarsi in modo da essere dalla parte giusta e nel momento giusto per minimizzare le perdite e massimizzare gli utili.

L’importante, dunque, è individuare dei livelli di entrata e di uscita dal mercato attraenti sotto il profilo del rischio-beneficio, centrando anche il momento preciso per operare, il timing
.


I tre pilastri dell’analisi tecnica. L’analisi tecnica, dal punto di vista teorico, si basa su tre principi cardine:

- i prezzi scontano tutte le informazioni e quanto, in generale, influisce sulla loro formazione;

- il mercato si muove secondo un trend di fondo;

- la storia si ripete e, dunque, la ciclicità è la regola.

L’assunto di fondo è quello che ritiene i prezzi come risultato dell’interazione tra domanda ed offerta, così che riflettono tutte le informazioni disponibili sul mercato, comprese quelle in possesso soltanto di un ristretto gruppo di persone.
Per tale ragione l’analista tecnico può evitare di prendere in considerazione i dati fondamentali, non perché li ritenga insignificanti ma semplicemente perché, essendo al contrario molto importanti, saranno già compresi nei prezzi.

Il secondo principio vuole che il mercato non si muova in modo del tutto casuale o erratico ma segue, invece, dei trend.
Un trend, nello specifico, si presuppone intatto finché non fornisca chiari segnali di esaurimento o di inversione.
L’analista tecnico ha dunque l’obiettivo di individuare il trend vigente per assumere posizioni nella direzione dello stesso, senza avere la pretesa di acquistare ai minimi o di vendere ai massimi, ma accontentandosi di cavalcare almeno una parte dell’andamento del titolo in atto.

La storia, infine, tende a ripetersi in quanto gli attori del mercato sono sempre gli stessi, vale a dire persone che vogliono guadagnare, hanno paura di perdere, spaziando tra entusiasmo e paura.
Di conseguenza, il passato può fornire utili indicazioni anche per il futuro. Analizzando i grafici di serie storiche si possono individuare figure che tendono a dirigersi con maggior probabilità in una direzione precisa, patterns, aiutando l’analista tecnico a formulare delle previsioni statisticamente fondate.

L’obiettivo non è certamente quello di indovinare perfettamente la direzione, ma comunque di fornire delle indicazioni operative per gestire con un metodo razionale e disciplinato anche le situazioni di mercato più complesse e pericolose.

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