Negli ultimi 5 anni il risparmio degli italiani è raddoppiato (ABI).
La crisi e i tagli al welfare hanno spinto i cittadini e le istituzioni bancarie ad accantonare i soldi investendoli nei titoli considerati più sicuri, quelli che prevedono comunque un capitale garantito alla scadenza: i titoli di Stato, che altro non sono che quote del debito pubblico.
La crisi e i tagli al welfare hanno spinto i cittadini e le istituzioni bancarie ad accantonare i soldi investendoli nei titoli considerati più sicuri, quelli che prevedono comunque un capitale garantito alla scadenza: i titoli di Stato, che altro non sono che quote del debito pubblico.
Il 70% del debito pubblico italiano è in mano agli italiani. Sono piccoli risparmiatori (pensionati, dipendenti e piccoli imprenditori) che hanno investito in titoli di Stato o prodotti assicurativi, previdenziali e misti la cui rivalutazione è legata al rendimento di BOT, CCT, BTP e altri rientranti nella suddetta categoria.
L'altro 30% è in mano a banche nazionali ed internazionali che, dopo gli aiuti ricevuti dagli Stati ed essere state trasformate in soggetti fallibili per decreti nazionali e regolamenti internazionali, sono costrette a costituire e ad alimentare fondi di garanzia per potersi salvare da sole. Tali fondi non possono essere costituiti da titoli speculativi (il cui valore può anche azzerarsi) ma da quelli meno rischiosi, i titoli di Stato, appunto.
È un rapporto di fiducia che si crea tra risparmiatori e istituzioni, molto più forte di quello che nasce dalle urne elettorali.
E con l'introduzione delle leggi antiriciclaggio e della conseguente necessaria tracciabilità bancaria del denaro, si tratta di soldi sudati, di spese rinunciate per fronteggiare imprevisti futuri.
E con l'introduzione delle leggi antiriciclaggio e della conseguente necessaria tracciabilità bancaria del denaro, si tratta di soldi sudati, di spese rinunciate per fronteggiare imprevisti futuri.
Quando le istituzioni tradiscono tale fiducia, quando speculano politicamente sulle finanze pubbliche, quando sembrano addirittura non essere in grado di rispondere alle esigenze strutturali del paese, le aspettative sui tassi d'interesse aumentano, il valore di mercato dei titoli di stato diminuisce, aumenta il rischio-paese e, in casi estremi (ma non è il caso dell'Italia, almeno oggi) lo Stato può diventare addirittura insolvente.
La spirale fuga dei capitali, aumento dei tassi cedolari per rendere appetibile le quote di debito pubblico, impennata delle tasse, perdita di potere d'acquisto e speculazione sulle aziende pubbliche e tagli alla spese pubblica è quanto poi solitamente avviene.
Tutto ovvio e ormai bagaglio delle conoscenze dell'uomo comune, indipendentemente da titoli di studi posseduti e professioni esercitate, anche se sul web, a differenza di bar, circoli, uffici e bagni pubblici, girano nozioni del tutto fuorvianti.
La spirale fuga dei capitali, aumento dei tassi cedolari per rendere appetibile le quote di debito pubblico, impennata delle tasse, perdita di potere d'acquisto e speculazione sulle aziende pubbliche e tagli alla spese pubblica è quanto poi solitamente avviene.
Tutto ovvio e ormai bagaglio delle conoscenze dell'uomo comune, indipendentemente da titoli di studi posseduti e professioni esercitate, anche se sul web, a differenza di bar, circoli, uffici e bagni pubblici, girano nozioni del tutto fuorvianti.
Quando aumenta lo spread Btp-Bund, quando vediamo vendere i nostri titoli di Stato, dunque, non sono fantomatici incappucciati che cospirano contro il nostro Paese, ma sono i nostri vicini, i ns amici, la ns banca o quella di un altro paese a disfarsi del ns debito per difendere il proprio risparmio o quello dei propri clienti o per proteggere il proprio patrimonio di garanzia e cercare altri titoli che li facciano sentire più sicuri.
Attenzione: i titoli considerati sicuri garantiscono, il più delle volte, un rendimento pari o poco superiore al tasso d'inflazione. Obbligazioni di Stato (perché di questo stiamo parlando) che offrono rendimenti alti, anche a doppia cifra, sono titoli di Istituzioni prossime al fallimento.
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