sabato 21 luglio 2018

Debito pubblico e dopoguerra: il Piano Dawes

Il piano di natura economica per la risoluzione del problema delle riparazioni di guerra a carico della Germania, riconosciuta quale principale responsabile della Grande Guerra dal Trattato di Versailles, venne approvato nel 1924 e ribattezzato come piano Dawes, dal nome del suo ideatore Charles Gates Dawes. Politico, banchiere e ambasciatore statunitense, nominato coordinatore del comitato internazionale cui toccò valutare il problema della riparazione dei danni di guerra dovuti dalla Germania ai Paesi vincitori e poi vicepresidente degli Stati Uniti d'America dal 1925 al 1929, Dawes fu insignito del Premio Nobel per la Pace l’anno successivo. Il piano Dawes si basava fondamentalmente su due punti: - la Germania non avrebbe potuto pagare le riparazioni che le erano state addebitate attraverso la ratifica del Trattato di Versailles (1919) finché non fosse stata messa in condizioni di riprendersi; - era, dunque, necessario fornirle i finanziamenti necessari per tale fine. Come poi sarebbe avvenuto nel secondo dopoguerra con il Piano Marshall, gli Usa avrebbero ottenuto come contropartita, oltre all’ovvia ingerenza nella politica interna, quelle di: - esportare in Europa merci e capitali in sovrapproduzione, evitando una crisi economica (che per altri motivi si verificherà ugualmente nel 1929); - legare i mercati europei e soprattutto tedeschi a quelli propri in modo da arginare possibili rivoluzioni di origine comunista; - rilanciare l'economia europea così da vedersi ripagati in tempi ragionevoli i debiti di guerra.


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