I contratti di
opzione si prestano all’analisi di qualsiasi tipo di operatore.
La semplicità della struttura e la similitudine con il contratto di assicurazione di alcune caratteristiche essenziali di questo strumento lo rendono adatto alle esigenze tanto del risparmiatore più avverso al rischio quanto a quelle dell’investitore più sofisticato.
Le opzioni abbiamo infatti visto che consentono di assumere posizioni al rialzo, o al ribasso, sul mercato limitando il rischio assunto ma non i potenziali profitti derivanti dal successo dell’operatività impostata.
Per la loro natura, questi strumenti sono ampiamente utilizzati per coprire il rischio legato, soprattutto, alla volatilità dei prezzi di attività reali e finanziarie, ma possono essere utilizzate anche unicamente per trarre vantaggio dalle oscillazioni di prezzo impiegando un capitale limitato: come i futures, si prestano infatti indistintamente sia ad operazioni di hedging, sia speculative, con protagonisti operatori che spaziano tra grandi aziende e PMI, gestori di portafoglio e grossi speculatori, piccoli risparmiatori privati e trader professionali.
Immaginando un investitore con un portafoglio diversificato di titoli azionari che voglia coprirsi dal rischio di ribasso di questi acquistando opzioni put sul relativo indice azionario: attraverso questa portfolio insurance strategy egli potrà beneficiare di un rialzo del prezzo di mercato delle azioni in portafoglio e perdere al massimo il premio pagato per l’acquisto dell’opzione put nel caso il mercato scenda.
Ricorrendo al mercato futures per coprirsi, da un lato non avrebbe dovuto pagare un premio, dall’altro, sulla base di quanto osservato in precedenza, avrebbe dovuto invece mirare alla “sterilizzazione” sia dei guadagni che delle perdite.
La semplicità della struttura e la similitudine con il contratto di assicurazione di alcune caratteristiche essenziali di questo strumento lo rendono adatto alle esigenze tanto del risparmiatore più avverso al rischio quanto a quelle dell’investitore più sofisticato.
Le opzioni abbiamo infatti visto che consentono di assumere posizioni al rialzo, o al ribasso, sul mercato limitando il rischio assunto ma non i potenziali profitti derivanti dal successo dell’operatività impostata.
Per la loro natura, questi strumenti sono ampiamente utilizzati per coprire il rischio legato, soprattutto, alla volatilità dei prezzi di attività reali e finanziarie, ma possono essere utilizzate anche unicamente per trarre vantaggio dalle oscillazioni di prezzo impiegando un capitale limitato: come i futures, si prestano infatti indistintamente sia ad operazioni di hedging, sia speculative, con protagonisti operatori che spaziano tra grandi aziende e PMI, gestori di portafoglio e grossi speculatori, piccoli risparmiatori privati e trader professionali.
Immaginando un investitore con un portafoglio diversificato di titoli azionari che voglia coprirsi dal rischio di ribasso di questi acquistando opzioni put sul relativo indice azionario: attraverso questa portfolio insurance strategy egli potrà beneficiare di un rialzo del prezzo di mercato delle azioni in portafoglio e perdere al massimo il premio pagato per l’acquisto dell’opzione put nel caso il mercato scenda.
Ricorrendo al mercato futures per coprirsi, da un lato non avrebbe dovuto pagare un premio, dall’altro, sulla base di quanto osservato in precedenza, avrebbe dovuto invece mirare alla “sterilizzazione” sia dei guadagni che delle perdite.