Il mercato dei cambi
è condizionato principalmente dai dati provenienti dagli Stati Uniti d’America.
Il dollaro Usa, in effetti, rappresenta anche la prima moneta al centro di una vera e propria area valutaria su scala mondiale, conseguenza delle alleanze commerciali e delle politiche monetarie che il Paese a stelle e strisce ha portato avanti con i Paesi confinanti e, soprattutto, con le nazioni trainate fuori dalle macerie della seconda Guerra mondiale e i maggiori produttori di materie prime.
Il biglietto verde è infatti ancora oggi la divisa ufficiale per le quotazioni su scala globale delle principali materie prime ed energetiche, nonché lo strumento di pagamento (di riferimento) delle stesse.
Il dollaro Usa, in effetti, rappresenta anche la prima moneta al centro di una vera e propria area valutaria su scala mondiale, conseguenza delle alleanze commerciali e delle politiche monetarie che il Paese a stelle e strisce ha portato avanti con i Paesi confinanti e, soprattutto, con le nazioni trainate fuori dalle macerie della seconda Guerra mondiale e i maggiori produttori di materie prime.
Il biglietto verde è infatti ancora oggi la divisa ufficiale per le quotazioni su scala globale delle principali materie prime ed energetiche, nonché lo strumento di pagamento (di riferimento) delle stesse.
Per quanto riguarda
l’Eurozona, sono soprattutto alcuni indicatori del clima di fiducia (“indici
qualitativi”) pubblicati periodicamente dall’Eurostat ad attirare l’attenzione
degli operatori sul Forex.
Tra di essi ricordiamo l’indice di fiducia relativo ai consumatori (Consumer Confidence Indicator), l’indice di fiducia relativo alle imprese (Industrial Confidence Indicator) e l’indice sintetico sulla fiducia economica (Economic Sentiment Indicator).
Ma grosso rilievo, pesando l’economia della Germania per circa 2/3 su quella dell’intero continente europeo, è attribuito anche agli indici di fiducia delle imprese tedesche ed in particolare allo ZEW e all’IFO.
Tra di essi ricordiamo l’indice di fiducia relativo ai consumatori (Consumer Confidence Indicator), l’indice di fiducia relativo alle imprese (Industrial Confidence Indicator) e l’indice sintetico sulla fiducia economica (Economic Sentiment Indicator).
Ma grosso rilievo, pesando l’economia della Germania per circa 2/3 su quella dell’intero continente europeo, è attribuito anche agli indici di fiducia delle imprese tedesche ed in particolare allo ZEW e all’IFO.