Le tipologie di mercati individuate in precedenza possono suddividersi poi secondo le diverse tipologie di strumenti negoziate.
Sulla base della configurazione del mercato finanziario italiano, ad esempio, il mercato creditizio viene a sua volta distinto in mercato dei prestiti bancari, tra i quali rientrano l’apertura di credito in conto corrente, lo sconto, l’anticipazione, il riporto e il mutuo, e mercato degli strumenti di raccolta, tra cui ricordiamo i depositi in conto corrente, quelli a risparmio e i certificati di deposito. Questi ultimi, tuttavia, rientrano nel mercato creditizio perché emessi dalle banche, ma, essendo dei titoli di credito trasferibili con scadenza inferiore ai 12 mesi, sono a tutti gli effetti strumenti di mercato monetario. Così come rientrano a far parte del mercato monetario anche le accettazioni bancarie, i depositi interbancari, le commercial paper e i Buoni ordinari del Tesoro (BoT).
Il mercato dei capitali viene distinto in mercato obbligazionario, dove in Italia a farla da padrona la presenza dei titoli di Stato (BTp, CTz, CcT, BoT), e mercato azionario, a cui si aggiunge quello dei fondi comuni.
I mercati dei derivati, con il mercato monetario e quello dei capitali altro pilastro del mercato mobiliare, si suddividono a loro volta in mercati regolamentati, dove sono negoziati, ad esempio, future su indici e su azioni, opzioni su indici azionari e su singoli titoli azionari, e mercati OTC, come quelli dove si trattano i contratti a termine su valute e su tassi di interesse, i contratti swap su valute e su tassi e le opzioni su valute, su tassi di interesse e le opzioni cosiddette “esotiche”.
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