Il forward è un
contratto a termine con il quale le controparti si accordano per scambiarsi una
certa quantità di attività ad una scadenza futura e ad un prezzo di consegna
(forward price) prefissati.
Il contratto può perfezionarsi con la compravendita effettiva del sottostante o con il pagamento della differenza tra il forward price e il prezzo corrente (o spot) alla scadenza.
I forward sono negoziati in mercati over the counter: le parti possono, in astratto, negoziare scadenza, importo e modalità di regolamento.
Ma come accade su molti mercati OTC, il grado di informatizzazione raggiunto, la frequenza e la dimensione degli scambi e i volumi di denaro tradato rendono ormai anche gli strumenti negoziati over the counter pressoché standardizzati.
Il mercato forward più importante è quello valutario (currency forward). Il contratto può perfezionarsi con la compravendita effettiva del sottostante o con il pagamento della differenza tra il forward price e il prezzo corrente (o spot) alla scadenza.
I forward sono negoziati in mercati over the counter: le parti possono, in astratto, negoziare scadenza, importo e modalità di regolamento.
Ma come accade su molti mercati OTC, il grado di informatizzazione raggiunto, la frequenza e la dimensione degli scambi e i volumi di denaro tradato rendono ormai anche gli strumenti negoziati over the counter pressoché standardizzati.
Con esso le parti fissano oggi il tasso di cambio (a termine) al quale acquistare o vendere un determinato lotto di valuta estera a una data futura prestabilita.
Il tasso di cambio a termine della valuta estera si fissa secondo una precisa relazione con il tasso di cambio a pronti, detta “parità coperta dei tassi di interesse”.
In base ad essa il tasso di cambio a termine è dato da una funzione del tasso di cambio a pronti e del differenziale tra il tasso di interesse della divisa domestica e il tasso di interesse di quella estera:
1+r =(F/S) (1+r*)
dove:
r è il tasso di interesse domestico (il tasso d’interesse garantito da un’obbligazione statale con scadenza certa, come i BOT italiani);
r* il tasso di interesse estero (il tasso d’interesse garantito da un’obbligazione estera analoga a quella domestica);
F è il tasso di cambio forward prevalente sul mercato per i contratti a termine con scadenza pari a quella delle obbligazioni prese come riferimento per il tasso d’interesse;
S è il tasso di cambio spot.
Altra tipologia di contratti a termine molto diffusa, soprattutto in Italia, è il forward rate agreement, che ha come sottostante un deposito che non viene trasferito.
Il FRA è un contratto a termine sui tassi di interesse relativi ai depositi a breve scadenza e consente alle controparti di fissare anticipatamente il tasso d’interesse relativo ad un’operazione di raccolta o impiego futura.
Guadagni e perdite di acquirente e venditore dipendono dalla differenza, positiva o negativa, tra il tasso di mercato e quello fissato dal contratto.
r è il tasso di interesse domestico (il tasso d’interesse garantito da un’obbligazione statale con scadenza certa, come i BOT italiani);
r* il tasso di interesse estero (il tasso d’interesse garantito da un’obbligazione estera analoga a quella domestica);
F è il tasso di cambio forward prevalente sul mercato per i contratti a termine con scadenza pari a quella delle obbligazioni prese come riferimento per il tasso d’interesse;
S è il tasso di cambio spot.
Altra tipologia di contratti a termine molto diffusa, soprattutto in Italia, è il forward rate agreement, che ha come sottostante un deposito che non viene trasferito.
Il FRA è un contratto a termine sui tassi di interesse relativi ai depositi a breve scadenza e consente alle controparti di fissare anticipatamente il tasso d’interesse relativo ad un’operazione di raccolta o impiego futura.
Guadagni e perdite di acquirente e venditore dipendono dalla differenza, positiva o negativa, tra il tasso di mercato e quello fissato dal contratto.
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