domenica 9 aprile 2017
e-commerce: un po’ di storia
L’e-commerce, come lo conosciamo oggi, si affaccia nel mondo globale ben prima dello sviluppo, e della stratosferica diffusione, del World Wide Web.
Già sul finire degli anni ’70 si riscontra, infatti, il ricorso al sistema EDI, Electronic Data Interchange, per generare e scambiare documenti commerciali in maniera automatizzata tra aziende ed ancora oggi tale metodo è rimasto uno dei passaggi fondamentali del B2B. Basti pensare, ad esempio, che una grande catena come l’americana Walmart non accetta fornitori che non rispettino i requisiti EDI sanciti dal gruppo.
Il primo vero e-commerce nasce in Francia nel 1982 con il lancio del Minitel, una rete commerciale promossa dall’azienda di poste e telecomunicazioni transalpina che funzionava via modem utilizzando il sistema videotext (quello di televideo).
Ma è nel 1984, con l’integrazione del sistema EDI, sempre più utilizzato dalle aziende di grandi dimensioni attraverso reti di telecomunicazione private, alla rete internet, quindi alla comunicazione pubblica, che nasce quel sistema flessibile che conosciamo attraverso le sue evoluzioni e che ha gettato le basi del funzionamento standard dei principali protagonisti dell’e-commerce su scala mondiale.
Per il commercio B2C occorre aspettare invece il 1994, quando Netscape lancia il primo browser dotato di protocollo crittografico Secure Socket Layer (SSL), apripista della prime transazioni online sicure. E nasce, proprio nello stesso anno, a giugno, uno dei colossi che hanno fatto la storia dell’e-commerce, deciso protagonista del comparto ancora oggi, Amazon. L’anno dopo è il turno di Ebay e nel 1999 nasce Alibaba, colosso cinese ormai protagonista indiscusso della borsa Usa.
Nel frattempo, nel 1998, parte la prima libreria online italiana, ibs.it, sito che ha dato il via al commercio elettronico nostrano con il primo acquisto con carta di credito. E ben prima di Amazon, ibs.it affianca alla vendita online una rete di librerie fisiche e anche una serie di partnership e acquisizioni che hanno consentito alla società, nel 2013, di superare la fatidica soglia di 100 milioni di euro di fatturato.
La seconda metà degli anni ’90 si caratterizza per una navigazione in rete sempre più intuitiva e il proliferare di protocolli di sicurezza più avanzati, un conseguente aumento vertiginoso di utenti connessi e quel boom di Internet che passerà alla storia con la definizione di ‘new economy’.
Il picco di tale accelerata si registra tra il 1997 e il 2000, quando alla crescita degli utenti si accompagna quella delle aziende operanti negli ambiti affini ad internet e del valore delle loro azioni, lievitato ad un ritmo estraneo a qualsiasi logica di mercato. Si parla di web economy ma a marzo 2000 si urla per la bolla web, il cui scoppio sancisce la morte di molte delle compagnie emergenti del settore e infetta inevitabilmente l’economia tutta.
L’e-commerce però resiste. L’idea stessa di commercio è stata ormai rivisitata, se non rivoluzionata, dalla diffusione di Internet: l’abbattimento di barriere tra Stati e la possibilità del consumatore di poter spaziare tra un’offerta non più limitata in ambito geografico sono ormai assodati e, dove la rete è ampiamente diffusa, radicati nelle abitudini del consumer. Anche i negozi fisici comprendono che il commercio elettronico non è più solo un rivale, ma, anzi, un’opportunità che reca vantaggi perché, integrata nel proprio business, può migliorare i dati di vendita.
Anche nel dopo bolla la crescita dell’e-commerce è continua, per quanto non rapida allo stesso ritmo nei diversi Paesi della Terra. (continua)
Marco Notari
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