La determinazione
del prezzo di un future si basa sul principio di non arbitraggio.
Per esso, in una situazione di equilibrio, il profitto determinato da un’operazione finanziaria a rischio zero deve essere nullo.
Nel caso di un contratto future, dunque, il suo prezzo è determinato correttamente quando non è possibile ricavare un profitto né da operazioni sul mercato a pronti né su quello a termine.
Per esso, in una situazione di equilibrio, il profitto determinato da un’operazione finanziaria a rischio zero deve essere nullo.
Nel caso di un contratto future, dunque, il suo prezzo è determinato correttamente quando non è possibile ricavare un profitto né da operazioni sul mercato a pronti né su quello a termine.
Ipotizzando un sottostante che non produce reddito a scadenza (un’azione senza dividendi o un titolo zero coupon, ad esempio), l’acquisto a pronti di questo prendendo a prestito la somme e di operare in un mercato efficiente, dunque privo di margini per operazioni di arbitraggio, il prezzo d’equilibrio del future, il prezzo cioè a cui vendere il contratto per coprire esattamente i costi, è dato dalla formula:
PFtT = PSt(1+rtT)
dove:PFtT è la quotazione del future con scadenza T al tempo t;
PSt è il prezzo del titolo al tempo t;
rtT è il tasso di rifinanziamento del periodo.
Nella parte destra dell’equazione i costi dell’operazione, a sinistra i ricavi.
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