Nello specifico, l’analisi fondamentale cerca di prevedere l’andamento di un asset attraverso l’osservazione delle seguenti variabili:
- informazioni aziendali quali bilanci, previsioni e notizie rilevanti circolate sui media;
- notizie micro e macro-economiche riferite ad un paese o ad un prodotto;
- situazione politica e sociale del Paese o dei Paesi collegati all’asset oggetto di analisi;
- tipologia di settore (ciclici e anticiclici) dell’asset.
Questa tipologia d’analisi si basa sull’assunto che per stabilire il valore di un asset si cerca di capire il valore reale dell’azienda o dell’asset, in modo da capire se il valore stimato sia più maggiore o minore del valore di mercato e decidere, di conseguenza, se vendere o comprare ed è effettuata dagli analisti fondamentali che mirano a disporre di tutte le informazioni su società, compagine sociale, conti, stato dell’economia nazionale e politiche aziendali che in qualche modo possono influenzare le scelte future degli azionisti.
Fondamentale diventa quindi studiare le notizie economiche
che vengono periodicamente pubblicate, soprattutto quelle riguardanti le
maggiori potenze economiche che, in tali vesti, sono in grado di influenzare i
mercati finanziari con i loro dati e le loro previsioni.
I detrattori dell’analisi fondamentale. Per quanto molto
utilizzata, l’analisi fondamentale ha tuttavia anche una folta schiera di detrattori per i quali è sì utile, ma meno
efficace rispetto all’analisi tecnica.Le motivazioni principali tirate in ballo per tale conclusione sono:
- le difficoltà nell’accedere alle informazioni importanti in anticipo rispetto al mercato nella sua completezza;
- l’analisi tecnica è molto più veloce di quella fondamentale perché si basa sui grafici in tempo reale;
- l’analisi fondamentale mira ad individuare il prezzo “corretto” di un asset, mentre il prezzo reale lo stabilisce il mercato e di conseguenza il prezzo “corretto” potrebbe non corrispondere a quello reale;
- la teoria su cui si basa l’analisi fondamentale, vale a dire che il prezzo di mercato di un titolo tende sempre verso il valore “corretto”, è spesso smentita dai fatti.
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